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Infermieri. Ecco come riconoscere precocemente uno shock settico

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 03/08/2020 vai ai commenti

NursingProfessione e lavoro

La sepsi è la principale causa di morte in ospedale nel mondo. A livello globale, colpisce quasi 30 milioni di persone ogni anno, con un tasso di mortalità che varia tra il 15 e oltre il 50%. Si stima che ogni 3,5 secondi si verifichi un decesso per sepsi.

Cos'è la sepsi?

La sepsi è una sindrome clinica di disfunzioni organiche potenzialmente letale causata da una risposta disregolata all'infezione. Rappresenta uno spettro di malattie con rischio di mortalità che vanno da moderata (p. es., 10%) a sostanziale (p. es., > 40%) a seconda di vari fattori patogeni e di accoglienza insieme con la tempestività del riconoscimento e la fornitura di un trattamento appropriato.

Costituisce una grave risposta sistemica dell’organismo alla batteriemia o a un’altra infezione, ed è associata alla disfunzione o all’insufficienza di organi vitali. 

Lo shock settico è un sottoinsieme di sepsi con un significativo aumento della mortalità a causa di gravi anomalie di circolazione e/o del metabolismo cellulare. 

 

Lo shock settico si verifica in genere nei neonati ( Sepsi neonatale), negli anziani e nelle donne gravide. I fattori predisponenti comprendono:

 

  • Diabete mellito
  • Cirrosi
  • Leucopenia (in particolare quella associata a cancro o al trattamento con farmaci citotossici)
  • Dispositivi invasivi (compresi i tubi endotracheali, vascolari o cateteri urinari, tubi di drenaggio, e altri materiali estranei)
  • Un precedente trattamento con antibiotici o corticosteroidi

Le sedi di infezione più comuni comprendono i polmoni, le vie urinarie, le vie biliari e il tratto gastrointestinale.

 

Fasi dello shock settico

Lo shock settico esiste in due forme.

 

Ipercinetica precoce, caratterizzata da:

caduta delle resistenze vascolari periferiche

differenza arterovenosa in ossigeno diminuita

cute calda e secca, rosea

pressione normale o leggermente abbassata

Ipocinetica, che si distingue per:

resistenze vascolari periferiche aumentate

differenza arterovenosa in ossigeno aumentata

ipotensione arteriosa e venosa

tachicardia

oliguria

cute pallida e sudata.

Una forma particolare di shock settico è la sindrome da shock tossico, nelle sue eziologie:

  • da enterotossina F, TSCT-1, tossina prodotta da un ceppo di Stafilococco aureo
  • da enterotossina SGA, prodotta dallo Streptococco di gruppo A, spesso complicazione di una fascite o miosite necrotizzante.

Eziologia

La maggior parte dei casi di shock settico è causata da bacilli Gram-negativi o cocchi Gram positivi nosocomiali e spesso si verifica nei pazienti immunocompromessi e in quelli con patologie croniche e debilitanti. 

 

 

Fisiopatologia dello shock settico

 La patogenesi dello shock settico non è stata completamente compresa. Uno stimolo infiammatorio (p. es., una tossina batterica) scatena la produzione di mediatori proinfiammatori, tra cui il fattore di necrosi tumorale e l'IL-1.

Queste citochine causano l'adesione dei neutrofili alle cellule endoteliali, attivano il meccanismo della coagulazione, e producono microtrombi. Esse determinano anche il rilascio di numerosi altri mediatori, tra cui i leucotrieni, la lipossigenasi, l'istamina, la bradichinina, la serotonina e l'IL-2. Queste sostanze si contrappongono ai mediatori antinfiammatori, come l'IL-4 e l'IL-10, determinando un meccanismo di feedback negativo.

All'inizio, le arterie e le arteriole si dilatano, con una riduzione delle resistenze arteriose periferiche; la gittata cardiaca tipicamente aumenta. Questo stadio è stato descritto come "shock caldo". Successivamente, la gittata cardiaca può diminuire, la pressione arteriosa si riduce (con o senza aumento delle resistenze periferiche) e compaiono gli aspetti tipici dello shock.

Come rilevare precocemente lo shock settico?

La sepsi viene sospettata quando un paziente con un'infezione nota sviluppa i segni sistemici di un'infiammazione o di una disfunzione d'organo.

5 segni di shock settico:

  • Il paziente presenta dei fattori di rischio
  • Hai un'infezione. Se, inoltre, ciò è dovuto a batteri Gram-negativi, sarà un importante fattore di allarme.
  • Pressione sanguigna ridotta al 25%.
  • Nonostante non abbia disfunzione respiratoria o acidosi, il paziente è iperventilante.
  • Il paziente ha la febbre alta.
  • Visivamente la sua pelle è secca, arrossata e chiazzata.

 

Il SOFA è un sistema a punteggio per determinare l’entità della funzione d’organo di un paziente. Il punteggio finale si basa sulla valutazione di sei diverse categorie cliniche (sistema respiratorio, cardiovascolare, neurologico, coagulazione, funzione renale ed epatica).

Il quick-SOFA (o qSOFA), uno strumento pensato per l’identificazione rapida dei pazienti con sospetta infezione a rischio di evoluzione negativa (decesso o ricovero prolungato in rianimazione).

Il qSOFA è “positivo” se almeno due dei seguenti criteri sono soddisfatti:

  • Frequenza respiratoria ≥ 22 atti/min
  • Alterazione dello stato di coscienza
  • Pressione arteriosa sistolica ≤ 100 mmHg

 

 da Manuale MSD