Preso a calci e pugni da paziente in triage, infermiere in prognosi riservata
Caserta. Continuano le aggressioni a danno degli operatori sanitari, episodi di violenza che assumono sempre maggiormente i tratti dell’efferatezza.
Protagonista di violenza inaudita è stato un infermiere del pronto soccorso dell’azienda ospedaliera di Caserta, che adesso si trova in prognosi riservata nel reparto di medicina d’urgenza, dopo essere stato preso a calci e pugni da un paziente.
L’aggressione sembra aver avuto luogo dopo che all’aggressore non è stato permesso di saltare la fila al momento della registrazione al triage.
All’uomo, che aveva avuto un incidente, ma che non aveva danni visibili, era stato chiesto di rispettare la fila, esortazione che ha scatenato la violenza alla struttura ed all’infermiere.
L’uomo adesso si trova nella struttura penitenziaria di Santa Maria Capua Venere.
Il 5 agosto è divenuto legge il Ddl aggressioni, una legge monca che non prevede la procedura d’ufficio obbligatoria da parte delle aziende sanitarie nei ei processi che coinvolgono operatori sanitari vittime d’aggressione.
E’ pur vero che si sono inasprite le sanzioni per gli aggressori, e sarebbe interessante seguire gli iter processuali per accertare la reale applicazione di quanto previsto, diversamente saremmo davanti all’ennesimo contenitore vuoto.
Ribadiamo che accanto ad un inasprimento delle norme, ci vorrebbe un posto di polizia fisso in ogni pronto soccorso, percorsi protetti e telecamere di sorveglianza.