Avrebbe avvelenato i colleghi con uno psicofarmaco. Infermiere indagato agli arresti domiciliari
Sarebbe stato posto agli arresti domiciliari, l’infermiere indagato per atti persecutori e lesioni personali aggravate nei confronti di alcuni suoi colleghi della Centrale operativa nell’ambito dell’inchiesta denominata ‘malori al 118”. A notificare l’applicazione della misura cautelare emessa dal Tribunale del Riesame, sono stati ieri sera i carabinieri della sezione di Polizia giudiziaria del Tribunale e del Nas di Bologna.
Dolori improvvisi, svenimenti, torpori e vomito avevano colpito sette dipendenti in due mesi e la scoperta di uno psicofarmaco nelle loro analisi aveva portato all'apertura di un'indagine contro un collega accusato di lesioni colpose.
L'indagato avrebbe somministrato la clotiapina, uno psicofarmaco, a sette colleghi tra la fine di agosto e ottobre. L'inchiesta era stata avviata dopo un esposto presentato dalla Ausl, che aveva escluso problemi legati alle condutture dell'acqua e all'impianto di areazione.
I malori avevano colpito anche operatori dell'elisoccorso, incluso durante la fase di volo, un momento delicato degli interventi di soccorso. In alcuni casi, il personale medico e infermieristico colpito aveva lamentato anche difficoltà ad articolare le frasi, cadendo in uno stato quasi comatoso.
Durante le indagini sarebbe emerso che i malori si sarebbero verificati sempre dopo l'assunzione di bevande o alimenti, e le dichiarazioni delle parti offese avevano fatto emergere la presenza dell'arrestato in occasione di vari episodi di intossicazione. Inoltre i militari avrebbero appurato che l’indagato avrebbe avuto, senza alcuna giustificazione, la disponibilità di un medicinale ad azione ansiolitica-sedativa, il cui principio attivo era stato rinvenuto nei campioni biologici prelevati da uno degli operatori intossicati, medicinale che lui stesso avrebbe utilizzato per tranquillizzare il proprio cane, in quanto disturbava i vicini, così come riferito a colleghi ed amici.