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La figura del BED MANAGER per l'ottimizzazione del Patient Flow

Chiara D'Angelodi
Chiara D'Angelo
Pubblicato il: 23/06/2014 vai ai commenti

Nursing

da CMC Consulting Group 

L’obiettivo del management in sanità è assicurare coordinamento e l’integrazione tra logistica, aree produttive ospedaliere e percorsi diagnostici-terapeutici, garantendo efficaci processi clinico-assistenziali senza spreco di risorse. Infatti, il percorso di cura dei pazienti attraversa una serie di aree “produttive” tra cui le aree di degenza, le sale operatorie, gli ambulatori e le terapie intensive, che è importante saper programmare e gestire nel modo più efficace possibile al fine di ottimizzare i flussi fisici dei pazienti. Il patient flow è inteso come la movimentazione del paziente all’interno della struttura sanitaria dall’ammissione alla dimissione e molti dei problemi tipici delle moderne realtà ospedaliere sono proprio legati ad una cattiva gestione di questi flussi tra le varie aree dell’ospedale.

Se i flussi dei pazienti fossero ottimizzati, si otterrebbero svariati vantaggi quali una migliore appropriatezza del setting assistenziale in cui è sistemato il paziente, una razionalizzazione delle risorse derivante dal miglior utilizzo di strutture, personale medico e infermieristico, ed una riduzione della degenza media accompagnata da un aumento della produttività.

Il tema dell’organizzazione dei posti-letto, del layout ospedaliero, e delle aree di degenza è cruciale nella gestione della logistica dei pazienti. Tradizionalmente, il percorso fisico e clinico del paziente era gestito quasi solo dalle UO, che detenevano anche la proprietà delle risorse strutturali aziendali; nel tempo, invece, tale modello si è rivelato inefficiente dal punto di vista produttivo e non più funzionale alle esigenze dei pazienti. Oggi, i moderni modelli logistico-organizzativi tendono a ridisegnare i percorsi fisici dei pazienti in base al concetto di intensità di cura, superando la tradizionale assegnazione di risorse e spazi basata sul criterio della specialità clinica e quindi del reparto.

Negli ultimi anni è emersa perciò la figura del bed manager, in grado di unire competenze cliniche e logistiche nella supervisione dei posti letto. Tra i suoi compiti c’è la gestione del percorso del paziente in ospedale con l’ausilio del personale medico e infermieristico al fine di raggiungere il setting assistenziale adatto.

Secondo lo studio “Developing bed managers: the why and the how” pubblicato nel Journal of nursing management, il bed management differisce in struttura e definizione da un’organizzazione all’altra. Per questo motivo è difficile riportare ricerche che dimostrino relazioni causali tra bed management e una migliore assistenza al paziente. Nonostante questa mancanza, gli autori sono convinti che la fluidità del flusso di pazienti non solo contribuirebbe all’ottimizzazione delle risorse disponibili, ma anche a migliorare l’esperienza del paziente.

ll bed management richiede ancora sforzi per svilupparsi e diffondersi appieno, ma l’esigenza della razionalizzazione delle risorse ha già spinto gli U.S.A. e diversi Paesi del Nord Europa ad attivarsi su questo fronte.

 

(di Michela Barcella - CMC Consulting Group, clicca)

 

Sono ancora pochi gli ospedali in Italia (Piemonte, Toscana, Emilia Romagna, Liguria) ad aver attivato questa figura nuova e strategica, generalmente infermieristica, con l’obiettivo di gestire il flusso dei pazienti nelle fasi del ricovero e della dimissione, riducendo le attese al Pronto Soccorso e supportando la dimissione protetta, oltre a dare maggior trasparenza all’utilizzo dei posti letto garantendo priorità di ricovero basate sul reale bisogno del paziente.