Ipasvi Brindisi: contro il Demansionamento, denuncia le Asl al Procuratore della Repubblica
Avevamo avanzato e sperato in un effetto domino a partire dalle rimostranze del Collegio Ipasvi di Pisa sull'articolo 49 del codice deontologico, di cui se ne chiedeva a gran voce la revisione se non l'abrogazione, ed uno dopo l'altro abbiamo assistito alla presa di posizione di altri Collegi sparsi qua e là per l'Italia. Piano, si è palesata nelle nostre Ipasvi provinciali, la presa di coscienza del disagio vissuto dagli infermieri, e quanto pericolosa stia diventando questa brutta abitudine al demansionamento.
Immediatamente dopo il Collegio di Pisa è stata la volta dell'Ipasvi di Teramo, che ha ritenuto giusto interrogarsi sull'articolo 49, ritenendolo una delle criticità della professione infermieristica. Cristian Pedicani, Presidente del Collegio di Teramo, raccoglie quindi l'invito al confronto sul suddetto articolo, rilanciato anche da Francesco Falli, a nome del Collegio di La Spezia.
A seguire, è la volta di Ipasvi Ancona, la Presidente Rosanna Scaramuzzo, appoggia in pieno l'abrogazione dell'articolo demansionante ed in generale la sua revisione, ed ancora è la volta di Ipasvi Asti, che apre un dibattito con i suoi iscritti sul codice deontologico; da tale confronto si palesa chiaramente l'esigenza di una revisione del codice e dell'abrogazione del citato articolo.(per approfondire clicca qui)
La questione sollevata sul codice deontologico, obsoleto e chiaramente demansionante, che ad alcuni è parsa faziosa, se non una presa di posizione contro la Federazione Nazionale Collegi Ipasvi, ha avuto fino a questo momento,il merito, di aver scosso le coscienze, non solo degli infermieri, ma delle stesse Ipasvi provinciali , che dopo decenni di silenzi ed assenza forse cominciano a destarsi dal lungo sonno.
L'effetto domino è infatti arrivato fino a Brindisi: il Collegio Ipasvi di Brindisi ha scritto ai dirigenti Asl, ai competenti uffici regionali ed al Procuratore della Repubblica per esprimere la propria contrarietà al perpetrato demansionamento a danno degli infermieri che lavorano nelle strutture pubbliche e private del brindisino.
Nella lettera di denuncia inviata, il Collegio spiega come, la carenza cronica di personale di supporto abbia determinato un'attribuzione illecita al personale infermieristico di mansioni in netto contrasto con il profilo professionale, determinando la condizione di demansionamento , svilimento della professione e depauperamento del patrimonio delle competenze acquisite.
L' Ipasvi di Brindisi sottolinea ancora che, alla luce della vigente normativa , non esistono zone grigie in cui le due figure, infermiere ed operatore socio sanitario, possano sovrapporsi, per cui la pratica organizzativa di sostituire il personale di supporto mancante o carente con l'infermiere, è illegittima e contraria alle disposizioni del Codice Deontologico.
La lettera si conclude con la richiesta di provvedere in maniera immediata ad una riorganizzazione delle risorse umane, ad una programmazione di assunzione e gestione delle risorse infermieristiche e del personale di supporto, finalizzata a garantire la corretta dotazione degli organici delle strutture sanitarie, nel rispetto delle competenze, che non possono e non devono essere sacrificati in nome del rigore economico.
Auspichiamo che questa onda “rivoluzionaria” non si arresti, non solo nella speranza che arrivi impetuosa sulla Federazione Nazionale, ma che sia motivo di formazione delle coscienze, perché anche gli infermieri si destino dal trentennale sonno in cui sono riversi.
Fonte: Ipasvi brindisi - demansionamento