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Infermiere di famiglia in libera professione o convenzionato. Ecco cosa prevede il Ddl

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 13/02/2020 vai ai commenti

AttualitàLeggi e sentenze

E’ arrivato oggi in Commissione Affari sociali della Camera, il nuovo Ddl su l’Infermiere di famiglia, targato M5S.

Già la scorsa estate lo stesso Movimento aveva presentato al Senato un ddl simile, sempre incentrato sulla istituzionalizzazione dell’infermiere di famiglia/comunità; il nuovo testo però è molto più articolato e declina in maniera chiara funzioni e competenze della nuova figura professionale. 

 

Vediamo cosa prevede il nuovo ddl:

 

Chi è l’infermiere di famiglia

La presente legge istituisce la figura professionale dell’infermiere di famiglia e di comunità nell’ambito del Servizio sanitario nazionale con il compito di assicurare, in modo tempestivo, la continuità della cura, la comunicazione con gli utenti e, in sinergia e in collaborazione con i medici di medicina generale e con i servizi distrettuali, la presa in carico dei cittadini. La finalità della presente legge è il pieno riconoscimento della professione infermieristica come figura di riferimento per lo sviluppo e il potenziamento dei ser- vizi territoriali di assistenza domiciliare allo scopo di garantire una rapida ed efficiente assistenza ai cittadini, in sostituzione del ricorso ai pronto soccorso e alla degenza ospedaliera, nonché ai malati cronici o in fase acuta che non richiedono cure intensive o praticabili esclusivamente nel- l’ambiente ospedaliero, monitorando i costi e aumentando l’appropriatezza clinico- organizzativa.

 

Inquadramento contrattuale

La forma contrattuale di inquadramento professionale degli infermieri di fa- miglia e di comunità non dipendenti delle aziende sanitarie locali od ospedaliere è quella libero-professionale o convenzionata.

Con decreto del Ministro della salute sono stabiliti i parametri, minimi e mas- simi, da applicare per ciascuna prestazione e attività dell’infermiere di famiglia e di comunità.

 

Le funzioni

In riferimento all’assistenza domiciliare, all’infermiere di famiglia e di comunità sono attribuite le seguenti funzioni:
a) valutare lo stato di salute e i bisogni della persona nelle diverse fasi della vita, del contesto familiare e della comunità;
b) promuovere e partecipare a iniziative di prevenzione e di promozione della salute rivolte alle comunità;
c) pianificare e realizzare interventi informativi ed educativi rivolti ai singoli, alle famiglie e alle comunità, atti a promuovere modificazioni degli stili di vita;
d) presidiare e facilitare i percorsi nei diversi servizi utilizzando le competenze presenti nella rete sanitaria;
e) pianificare ed erogare interventi assistenziali personalizzati alla persona e alla famiglia, anche avvalendosi delle consulenze specifiche di infermieri esperti;
f) promuovere l’aderenza ai piani terapeutici e riabilitativi;
g) partecipare alla verifica e al monitoraggio dei risultati di salute;
h) sostenere i percorsi di continuità assistenziale tra sociale e sanitario, tra ospedale e territorio e nell’ambito dei servizi territoriali sanitari e socio-sanitari residenziali e semi-residenziali;
i) partecipare, nell’integrazione professionale, al perseguimento dell’appropriatezza degli interventi terapeutici e assistenziali, contribuendo alla relazione di cura e al rispetto delle volontà del paziente espresse nella pianificazione delle cure, anche in attuazione della legge 22 dicembre 2017, n. 219.
 
 
Regime convenzionale.
All’infermiere di famiglia e di comunità che presta il proprio servizio in regime convenzionale sono attribuite le seguenti competenze:
a) pianificare e fornire assistenza alle famiglie dei soggetti presi in carico;
b) promuovere la salute dei soggetti presi in carico, delle loro famiglie e delle comunità;
c) applicare la conoscenza di diverse strategie di insegnamento e di apprendimento ai soggetti presi in carico, alle loro famiglie e alle comunità;
d) utilizzare e valutare diversi metodi di comunicazione;
e) coordinare e gestire l’assistenza, compresa quella delegata ad altro personale;
f) documentare sistematicamente la propria pratica;
g) creare, gestire e utilizzare informazioni statistiche cliniche e basate sulla ricerca per pianificare l’assistenza e per definire le priorità nelle attività relative alla salute e alla malattia;
h) sostenere e incoraggiare i soggetti presi in carico e le loro famiglie a influenzare e a partecipare alle decisioni relative alla loro salute;
i) definire standard e valutare l’efficacia delle attività infermieristiche di famiglia e di comunità;
l) mantenere relazioni professionali e un ruolo collegiale di sostegno con i colleghi.

 

 

ddl infermiere di famiglia