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Coronavirus: Tolte le mascherine a Pronto Soccorso e 118, inaccettabile la nuova ordinanza della Regione Toscana

Giannoni (Nursind), “Dispositivi di protezione massimi solo nei reparti di rianimazione: richiesta incredibile, dovuta solo alla mancanza di mezzi. Subito controlli e tamponi sul personale sanitario”

 

Firenze, 27 marzo 2020 – “Mascherine anti-coronavirus solo nei reparti di terapia intensiva: tolti i dispositivi di protezione massima verso il Covid-19 dai reparti di Pronto Soccorso e dal Servizio di Emergenza Urgenza del 118. Il personale che trasporterà e accoglierà i pazienti affetti da Coronavirus non sarà protetto”. E’ il grido di allarme di Giampaolo Giannoni, segretario regionale del sindacato autonomo degli infermieri Nursind. “Quanto disposto dall’ordinanza numero 18 della Regione Toscana emessa in data 25 marzo 2020 è inaccettabile e offensivo verso gli operatori del sistema sanitario”, aggiunge.

“Se fino all’altro ieri le mascherine FFP2 e FFP3, considerate le uniche in grado di proteggere dal Covid-19, erano destinate a tutti i reparti più esposti, non solo ai percorsi Covid degli ospedali – spiega Giannoni - oggi si abbassano i livelli di protezione nei confronti del personale in prima linea a combattere questa guerra. Una decisione che può essere motivata solo in un modo: la mancanza di dispositivi di protezione sanitaria”.

“Una decisione che ha dell’incredibile – aggiunge il segretario Nursind – così come sono del tutto inaccettabili le recenti dichiarazioni rilasciate dal Direttore del Pronto Soccorso di Careggi Stefano Grifoni, che ha ammesso che i tamponi non vengono fatti agli operatori sanitari perché molti risulterebbero positivi, con la necessità di procedere all’isolamento e la conseguente mancanza di personale negli ospedali”.

“I positivi vanno tutelati: sia gli operatori del sistema sanitario che i cittadini. Considerato il considerevole aumento dei contagi tra il personale sanitario – aggiunge Giannoni – stiamo predisponendo un esposto alla Procura della Repubblica affinché verifichi le responsabilità della Regione Toscana”.

“Lo stato di emergenza è stato dichiarato già a gennaio – sottolinea il segretario del Nursind Toscana – ci saremmo aspettati che la Regione si attivasse già allora per reperire i necessari dispositivi di protezione personale. Invece ci ritroviamo a fine marzo a dover centellinare le mascherine, mettendo in gioco la salute degli operatori sanitari e degli stessi ricoverati nelle strutture ospedaliere”.