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No alla didattica in presenza figli personale sanitario. Dietro front Ministero

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 08/03/2021 vai ai commenti

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Con una nota del 7 marzo, il Ministero dell’Istruzione fa dietro front, ed esclude i figli del personale sanitario dalla possibilità di poter svolgere la didattica in presenza nelle zone ad alto indice di rischio.

Con la nota 343 del 4 Marzo 2021, il Ministero dell’Istruzione chiariva alcuni punti dell’ultimo Dpcm valido dal 6 marzo al 6 aprile, in merito alla Didattica a distanza – DAD, per la quale restavano  attuabili,  salvo  ovviamente  diversa disposizione delle  Ordinanze regionali  le disposizioni  del  Piano  Scuola  2020 2021(“Documento  per  la  pianificazione  delle  attività  scolastiche, educative  e  formative in  tutte  le  Istituzioni  del  Sistema  nazionale di cui l’istruzione ”approvato  con  DM  26 giugno 2020, n. 39), nella parte in cui prevedono che  vada garantita anche “la frequenza scolastica in presenza... degli alunni e studenti figli di personale sanitario o di altre categorie di lavoratori, le cui prestazioni siano ritenute indispensabili.

La nota del 7 marzo 2021, il Ministero dell’Istruzione, fa dietro front, chiarendo che  - con riferimento alle “zone rosse” nelle quali “sono sospese le attività dei servizi educativi dell'infanzia di cui all'art. 2 del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 65, e le attività scolastiche e didattiche delle scuole di ogni ordine e grado si svolgono esclusivamente con modalità a distanza”. In specie, l’articolo 43, secondo periodo, dispone che “resta salva la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia necessario l'uso di laboratori o in ragione di mantenere una relazione educativa che realizzi l'effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali, secondo quanto previsto dal decreto del Ministro dell'istruzione n. 89 del 7 agosto 2020, e dall'ordinanza del Ministro dell'istruzione n. 134 del 9 ottobre 2020”.

Restano dunque esclusi dalla deroga i figli del personale sanitario.