Iscriviti alla newsletter

Gli Stati possono imporre l’obbligo ai vaccini. La sentenza della Corte Europea

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 09/04/2021 vai ai commenti

La SentenzaLeggi e sentenzeProfessione e lavoro

Lo Stato può obbligare alla vaccinazione i cittadini senza che vi sia violazione della Convenzione Europea dei diritti dell’uomo.

A stabilirlo con la sentenza 47621 la Corte europea dei diritti dell’uomo.

Da qualche mese, una delle maggiori questioni dibattute è quella dei vaccini, al centro di dispute infuocate, specie da quando il Decreto Covid ha reso il vaccino obbligatorio per gli operatori sanitari, prevedendone la ricollocazione o la sospensione senza retribuzione nel caso per i dissidenti.

 

Ad inizio gennaio di quest’anno, era stata approvata la risoluzione Europea n.2361, che vietava agli Stati di rendere obbligatoria la vaccinazione Covid e vieta di usarla per discriminare lavoratori o chiunque non decida di non avvalersi della vaccinazione.

Due i punti salienti:

7.3 per quanto riguarda la garanzia di un elevato assorbimento del vaccino: assicurarsi che i cittadini siano informati che la vaccinazione NON è obbligatoria e che nessuno è politicamente, socialmente o altrimenti sottoposto a pressioni per farsi vaccinare, se non lo desiderano farlo da soli;

7.3.2 garantire che nessuno sia discriminato per non essere stato vaccinato, a causa di possibili rischi per la salute o per non voler essere vaccinato.

Di tutt’altro convincimento la Corte Europea dei diritti dell’uomo, che afferma che l’obbligo di vaccinazione deciso dallo Stato, al fine di tutelare la salute collettiva, non è una violazione della Convenzione europea dei diritti dell’uomo.

La sentenza è arrivata a fronte del ricorso contro la Repubblica Ceca di alcuni genitori non vax che si erano rifiutati di vaccinare i propri figli ed erano stati sanzionati con una multa di 110 euro ed ai bambini era stato interdetto l’accesso alla scuola.

I concorrenti avevano impugnato i provvedimenti, ritenendo leso il diritto a rifiutare cure mediche, anche per i possibili effetti collaterali dei vaccini.

 

Il ricorso dei genitori viene respinto dalla Corte europea, ritenendo utile perseguire il fine legittimo della tutela della salute pubblica.

Nel bilanciamento dei diritti, i giudici fanno pendere l’ago della bilancia dalla parte della collettività, la cui salute viene prima di tutto, riconoscendo agli Stati un ampio margine di apprezzamento nel cercare un giusto bilanciamento tra tutela della salute pubblica e diritto individuale, sottolineando che nell’estendere l’obbligatorietà,  gli Stati possono stabilire delle sanzioni in caso di rifiuto, ma non ricorrere alla coercizione fisica.

 

 da il Sole24ore