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Green pass in scadenza per medici ed infermieri. Ad ottobre cosa accadrà?

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 23/08/2021 vai ai commenti

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Sono migliaia gli infermieri, i medici e gli oss, che ad ottobre non potranno più utilizzare il green pass, da poco introdotto, perché scaduto.

Quella degli operatori sanitari, è stata la prima categoria in assoluto, a cui è stato somministrato il vaccino contro il Coronavirus: a partire dal 27 dicembre 2020, giorno del Vaccine- Day in tutta Europa, le somministrazioni si sono susseguite in maniera serrata ed a fine gennaio, la gran parte dei sanitari, aveva già completato le due dosi previste.

Il green pass, ad oggi, ottenibile l’esito negativo di un tampone effettuato nelle 48 ore precedenti, con con il certificato di guarigione da Covid (valido 6 mesi), e con certificato di vaccinazione, rilasciato 15 giorni dopo la prima dose e valido fino alla seconda o dopo la seconda dose e valido 9 mesi, ad ottobre non potrà essere più utilizzato dal personale sanitario vaccinato, considerato a questo punto, alla stregua del personale non vaccinato.

Ad ottobre quindi, si potrebbero aprire più strade, tra le quali, una proroga o la vaccinazione con la terza dose.

 

 

Proroga o terza dose?

Per ora non ci sono indicazioni in merito, da parte del Ministero della Salute, che sta prendendo tempo, in attesa che la questione terza dose si faccia più chiara.

Sulla terza dose di vaccino, per adesso si naviga a vista e sono molteplici le questioni aperte, quali:

  • Qual è l’efficacia di una terza dose sulla protezione da infezione da Coronavirus?
  • La terza dose di un vaccino mirato al ceppo originale del Coronavirus, è efficace contro l’avvento delle varianti sempre più aggressive?
  • Vaccinare con la terza dose gli immunizzati, mentre ci sono individui non vaccinati, è una strategia efficace ai fini della lotta contro la pandemia?

Terza dose: C’è chi dice no

Da fine luglio, Israele, uno dei Paesi, con il maggior tasso di vaccinati, ha cominciato a somministrare la terza dose dei vaccini a mRna, destinata agli  individui con oltre 60 anni.

Alla decisione di Israele, si contrappone l’OMS che ha chiesto una moratoria sui richiami di covid-19 fino alla fine di settembre per aiutare i vaccini a raggiungere le nazioni più povere che soffrono di carenze.

Secondo quanto riferito dall’OMS, i paesi più ricchi con una copertura vaccinale diffusa dovrebbero dare la priorità all'invio di dosi a coloro che affrontano carenze prima che inizino a somministrare dosi extra alla propria popolazione.

"Queste popolazioni hanno urgente bisogno di vaccini, in particolare operatori sanitari, anziani e altri gruppi vulnerabili", ha detto ai giornalisti il direttore generale dell'OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus. “Eppure mentre centinaia di milioni di persone stanno ancora aspettando la loro prima dose, alcuni paesi ricchi si stanno muovendo verso dosi di richiamo”.

A livello globale sono state somministrate quattro miliardi di dosi di vaccino, ma più dell'80% di esse è andato in paesi ad alto e medio alto reddito, che costituiscono meno della metà della popolazione mondiale. In Africa, che ha visto aumentare i decessi dell'80% nel periodo dal 19 al 30 luglio, solo il 2% delle persone è completamente vaccinato e molti operatori sanitari e anziani non sono protetti.