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Vaiolo delle scimmie. Attenti alle lesioni cutanee: le foto per riconoscerle

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 25/08/2022 vai ai commenti

Professione e lavoroStudi e analisi

Secondo l’OMS, sono più di 35mila i casi di monkeypox (vaiolo delle scimmie) segnalati  da 92 Paesi e territori, con 12 decessi. Quasi 7.500 casi sono stati segnalati la scorsa settimana, con un aumento del 20% rispetto a quella precedente, che era già del 20% in più rispetto alla settimana prima.

 

Il virus 

Il virus del vaiolo delle scimmie (Monkeypox virus,MPXV) è un virus a DNA a doppio filamento che appartiene al genere Orthopoxvirus della famiglia Poxviridae. Esistono due distinti clade genetici del virus del vaiolo delle scimmie: il clade dell'Africa centrale (bacino del Congo o Congo Basin clade) e il clade dell'Africa occidentale (West African clade). Il clade del bacino del Congo è associato a quadri clinici più gravi.

Trasmissione

La trasmissione interumana avviene attraverso il contatto stretto con materiale infetto proveniente dalle lesioni cutanee di una persona infetta, nonché attraverso droplet in caso di contatto prolungato faccia a faccia e attraverso fomiti. Inoltre, il virus può essere trasmesso per contatto diretto con i fluidi corporei di una persona infetta, il contatto di mucose o cute non intatta con lesioni esantematiche aperte o con oggetti contaminati come fomiti o indumenti.
Nell’attuale focolaio di MPX umano la natura delle lesioni presenti in alcuni casi, suggerisce che la trasmissione sia avvenuta durante i rapporti sessuali. La trasmissione attraverso il contatto con la pelle intatta è meno probabile, ma non può essere esclusa.

Sintomi

La malattia spesso inizia con una combinazione di febbre, mialgia, astenia e cefalea. Solitamente, entro tre giorni dalla comparsa dei sintomi prodromici, dal sito dell'infezione primaria inizia un'eruzione maculopapulare centrifuga che tende a diffondersi rapidamente ad altre parti del corpo, sebbene questa non sia la regola. Infatti, nell’attuale outbreak, la distribuzione è atipica, predominano le lesioni genitali, le lesioni cutanee non seguono una distribuzione precisa e l’eruzione è asincrona, con lesioni in diversa fase di evoluzione, presenti contemporaneamente. I palmi delle mani e le piante dei piedi sono coinvolti nei casi di eruzione cutanea disseminata. Le lesioni cutanee, da poche unità fino a centinaia, spesso si presentano dapprima come macule, poi si evolvono in papule, vescicole e pustole talvolta con aspetto depresso, e croste, che successivamente cadono, mettendo fine al periodo di contagiosità. Si può anche osservare enantema di mucosa orale ed oftalmica. I casi recentemente rilevati hanno riportato una preponderanza di lesioni nella zona genitale.

 

 

 

 

 

La principale caratteristica differenziale dell’infezione da MPXV è la comparsa di linfoadenopatia (ad esempio nella regione cervicale o inguinale) solitamente non presente in infezioni simili come vaiolo o varicella. Per la maggior parte delle persone, l'MPX è una malattia lieve-moderata e autolimitante.

 

Isolamento in ospedale

Si raccomanda l'isolamento tempestivo dei casi sospetti o confermati con ventilazione adeguata, bagno dedicato e personale. La coorte (confermato con confermato) può essere implementata se non sono disponibili camere singole, garantendo una distanza minima di 1 metro tra i pazienti.

I dispositivi di protezione individuale (DPI) consigliati includono guanti, camice, mascherina FFP2 e protezione per gli occhi - occhiali o visiera. Il paziente deve inoltre essere istruito a indossare, se tollerata, una mascherina chirurgica quando entra in stretto contatto (meno di 1 m) con operatori sanitari o altri pazienti. Inoltre, è possibile utilizzare una benda, un lenzuolo o un camice per coprire le lesioni al fine di ridurre al minimo il potenziale contatto. I DPI devono essere smaltiti prima di lasciare l'area di isolamento in cui è ricoverato il paziente. L'isolamento e le misure di prevenzione e controllo delle infezioni devono essere continuati fino alla risoluzione dei sintomi (compresa la risoluzione di eventuali eruzioni cutanee e croste che si sono staccate e sono guarite).

I contatti

I contatti devono essere monitorati almeno quotidianamente per l'insorgenza di segni/sintomi riferibili a MPX per un periodo di 21 giorni dall'ultimo contatto con un paziente o con i suoi materiali contaminati durante il periodo infettivo. Segni/sintomi includono mal di testa, febbre, brividi, mal di gola, malessere, astenia, mialgia, mal di schiena, eruzione cutanea e linfoadenopatia. I contatti devono monitorare la loro temperatura due volte al giorno. I contatti asintomatici non devono donare sangue, cellule, tessuti, organi, latte materno o sperma mentre sono sotto sorveglianza. 

Durante i 21 giorni di sorveglianza i contatti di caso MPX devono evitare contatti con persone immunodepresse, donne in gravidanza e bambini di età inferiore ai 12 anni.

 

Come viene trattato? Esiste un vaccino

Il trattamento è principalmente sintomatico e di supporto, compresa la prevenzione e il trattamento delle infezioni batteriche secondarie. Gli antivirali sono potenziali opzioni di trattamento per i casi gravi.

Un antivirale sviluppato per il trattamento del vaiolo, il tecovirimat, è stato approvato per il trattamento del vaiolo delle scimmie, nel gennaio 2022, dall’Agenzia europea per i medicinali (EMA).

Chi sta colpendo di più il virus

La maggior parte dei casi viene segnalata in Europa e nelle Americhe, in particolare tra uomini che hanno rapporti sessuali con uomini.

Ad oggi solo in Europa sono 19.429 i casi di vaiolo delle scimmie identificati in 43 Paesi della regione europea, sia grazie alla sorveglianza dell’Ufficio regionale dell’OMS per l’Europa sia attraverso il sistema di sorveglianza europea TESSy. La maggior parte dei casi ha tra i 31 e i 40 anni ed è costituita da uomini: diversi i casi che hanno colpito persone sieropositive.

505 casi sono stati ricoverati in ospedale (il 5,8%), di cui 179 casi hanno richiesto cure cliniche. Tre casi sono stati ricoverati in terapia intensiva, di cui uno è stato ricoverato in terapia intensiva per ragioni non correlate all’infezione da vaiolo delle scimmie.

Gli altri due casi ricoverati in terapia intensiva invece, spiega l’ECDC europeo, sarebbero morti di vaiolo delle scimmie. Alcuni (57) casi sono stati segnalati come operatori sanitari, tuttavia non è stata segnalata alcuna esposizione professionale.

 

Il vaiolo delle scimmie in Italia

Anche in Italia i contagi continuano a salire: secondo l’ultimo bollettino del ministero della Salute, pubblicato il 16 agosto, sono 662 quelli confermati, con un incremento di 18 casi rispetto all’ultima rilevazione del 12 agosto. I casi collegati a viaggi all’estero sono 185. L’età mediana delle persone infettate è di 37 anni: si tratta di 652 uomini e 10 donne.

Per quanto riguarda le regioni in cui il virus è più diffuso, in testa c’è la Lombardia, segue il Lazio: in Lombardia i casi confermati sono 291 (+8 rispetto all’ultima rilevazione del 12 agosto) e nel Lazio sono 121 (+3).