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A.I.U.T.O: O come comunicazione degli Obiettivi. Come e quando farlo

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 28/08/2024 vai ai commenti

FormazioneProfessione e lavoro

Nel panorama complesso dell'assistenza sanitaria, l'acronimo "A.I.U.T.O" si distingue non solo per la sua semplicità apparente, ma soprattutto per la profondità dei principi che incarna. Più di un semplice insieme di lettere, "A.I.U.T.O" è una filosofia che orienta il lavoro dell'operatore sanitario, mettendo al centro dell'attenzione cinque concetti chiave. Tra questi, l'Intenzione riveste un ruolo cruciale nella costruzione di una relazione terapeutica efficace e duratura.

Nel contesto sanitario, la comunicazione tra operatori e pazienti rappresenta uno degli elementi fondamentali per il successo del percorso terapeutico. Tra i vari aspetti che la comunicazione deve coprire, gli obiettivi del trattamento assumono un ruolo cruciale. È essenziale che il paziente comprenda chiaramente quali siano i traguardi da raggiungere, sia a breve, medio che lungo termine, poiché questa consapevolezza può influire direttamente sul suo stato psicologico e sulla sua collaborazione al piano di cura.

 

Gli obiettivi: breve, medio e lungo termine

Gli obiettivi del trattamento possono essere classificati in tre categorie principali: a breve, medio e lungo termine. Questi rappresentano le tappe che il paziente deve percorrere per raggiungere la guarigione o il miglioramento della propria condizione. Ad esempio, un obiettivo a breve termine potrebbe essere la stabilizzazione dei parametri vitali, uno a medio termine il recupero della mobilità, mentre uno a lungo termine potrebbe essere il ritorno a una vita autonoma.

Per ogni tipo di obiettivo, è fondamentale adottare un approccio comunicativo specifico. Gli obiettivi a breve termine, spesso più immediati e tangibili, possono essere presentati con una certa sicurezza, poiché il paziente potrà vedere risultati concreti in tempi brevi. Gli obiettivi a lungo termine, invece, richiedono una comunicazione più delicata, che bilanci la necessità di mantenere alto il morale del paziente senza però alimentare false speranze.

 

La comunicazione: chiarezza, fermezza e empatia

La comunicazione degli obiettivi deve essere caratterizzata da chiarezza e fermezza. Un'informazione ambigua o confusa può generare ansia e frustrazione nel paziente, mentre una comunicazione chiara e diretta permette di comprendere meglio il percorso da seguire. Tuttavia, la fermezza nella comunicazione non deve mai tradursi in insensibilità: è essenziale che il paziente si senta compreso e supportato durante tutto il percorso.

Un esempio pratico di questo equilibrio può essere osservato quando un infermiere comunica a un paziente la necessità di rimanere immobile a letto per diverse ore a causa di una terapia specifica. L'infermiere dovrà spiegare al paziente non solo il motivo di questa immobilità, ma anche le eventuali conseguenze e la durata prevista, permettendo al paziente di accettare la situazione con maggiore serenità.

 

La timeline:  un elemento di trasparenza e motivazione

Un altro aspetto cruciale della comunicazione degli obiettivi è la definizione di una timeline chiara. Conoscere il tempo necessario per raggiungere determinati traguardi può aiutare il paziente a mantenere la motivazione e a gestire meglio le proprie aspettative. Una timeline ben delineata consente al paziente di monitorare i propri progressi e di percepire anche i piccoli miglioramenti, che possono rappresentare un forte incentivo a continuare il trattamento con fiducia.

 

Domande aperte: facilitare il dialogo e l’espressione di dubbi

Come evidenziato in precedenti articoli, la qualità della comunicazione è determinata anche dal tipo di domande poste al paziente. Domande aperte, che invitano il paziente a esprimere liberamente i propri dubbi e preoccupazioni, sono preferibili rispetto a domande chiuse che richiedono semplicemente un “sì” o un “no”. Questo approccio facilita un dialogo più profondo e una migliore comprensione delle reali condizioni e aspettative del paziente, permettendo al personale sanitario di adattare il trattamento alle specifiche esigenze di ciascuno.