Iscriviti alla newsletter

Aggressione al Pronto Soccorso di Mondovì: il NurSind chiede interventi concreti

Giuseppe Provinzanodi
Giuseppe Provinzano
Pubblicato il: 21/09/2024 vai ai commenti

Comunicati StampaNurSind dal territorioPiemonte

Ancora violenza all'interno delle strutture sanitarie. Dopo l’episodio avvenuto nella mattinata dell'8 settembre presso il Dipartimento di Emergenza e Accettazione (DEA) dell’ospedale Regina Montis Regalis di Mondovì, in cui un paziente in fase di dimissione ha aggredito verbalmente il personale infermieristico, minacciato i pazienti presenti e danneggiato le strutture del bagno, il sindacato NurSind torna a farsi sentire.

Non è un caso isolato. Lo scorso 16 settembre, altri due episodi di aggressione hanno scosso l’ospedale, segnalati dal Segretario Territoriale del NurSind Cuneo, Davide Canetti, che ha richiesto l'intervento immediato dell'Asl CN1. "La situazione è diventata insostenibile – denuncia Canetti –. Il personale sanitario è inerme di fronte a tanta violenza, mentre la politica resta cieca e sorda, senza adottare misure preventive adeguate. La violenza contro gli operatori sanitari deve essere fermata subito, senza se e senza ma".

In risposta a questi eventi, il NurSind ha avanzato una serie di proposte volte a garantire una maggiore sicurezza per i lavoratori e i pazienti. Tra queste, viene suggerita l'introduzione di un servizio di vigilanza armata a supporto degli attuali addetti alla sicurezza, ritenuti insufficienti per la gestione di situazioni di emergenza così gravi. Altra proposta è quella di una postazione fissa del servizio dell’ordine all’interno del Pronto Soccorso, in modo da garantire una presenza costante e dissuasiva.

Telecamere di sicurezza e vigilanza estesa anche all'esterno
Non solo all'interno del pronto soccorso. Il NurSind ha sottolineato anche la necessità di intervenire all'esterno dell'ospedale, con l’installazione di telecamere nei parcheggi, un’area considerata vulnerabile e spesso teatro di episodi di tensione e minacce.

Un problema di sistema: la sicurezza nei presidi sanitari
Il sindacato non si limita a denunciare l’accaduto, ma punta il dito su un problema che da troppo tempo affligge il sistema sanitario: la mancanza di sicurezza per chi lavora in prima linea. "Gli infermieri, i medici e tutto il personale sanitario svolgono solo il loro lavoro – continuano i dirigenti del NurSind –. Nessuna situazione di emergenza può giustificare tali comportamenti violenti. Supporteremo sempre i lavoratori vittime di aggressioni e ci auguriamo che presto possa arrivare un provvedimento legislativo per inasprire le pene e impedire il ripetersi di questi episodi".

Il tema della sicurezza negli ospedali è ormai all'ordine del giorno. Oltre agli episodi di Mondovì, il NurSind ha recentemente denunciato anche la situazione critica all'interno della struttura residenziale psichiatrica di Ceva, dove gli operatori si trovano spesso a lavorare in condizioni di rischio. La richiesta, in ogni caso, è chiara: prevenzione e tutela del personale, che merita di lavorare in un ambiente sicuro e protetto.
Il NurSind attende ora una risposta dalle autorità sanitarie locali, nella speranza che possano essere adottate misure concrete per evitare il ripetersi di simili episodi di violenza. In gioco c’è non solo la sicurezza dei lavoratori, ma anche la serenità di tutti coloro che accedono al servizio sanitario, in un momento di vulnerabilità e bisogno di cure.