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Ennesima aggressione al Pronto Soccorso di Prato: il NurSind chiede un posto di polizia h24

Giuseppe Provinzanodi
Giuseppe Provinzano
Pubblicato il: 22/09/2024 vai ai commenti

Comunicati StampaNurSind dal territorioToscana

Prato, 22 settembre 2024 – Nuova notte di violenza all’ospedale di Prato, dove un quindicenne ha aggredito il personale sanitario e colpito una guardia giurata. L’episodio, avvenuto al pronto soccorso, riaccende i riflettori sulla questione della sicurezza nel nosocomio, un problema già denunciato più volte dal NurSind, il sindacato delle professioni infermieristiche.

La denuncia del NurSind

Roberto Cesario, segretario territoriale del NurSind, ha espresso forte preoccupazione per la mancata risposta da parte delle autorità. “Nonostante le rassicurazioni ricevute nell’ultimo incontro in Prefettura, nulla è cambiato. L’episodio di ieri sera ne è la prova tangibile. Ci era stata garantita un’azione tempestiva per migliorare la sicurezza al pronto soccorso, ma ad oggi nessuna promessa è stata mantenuta. Non è stato attivato il numero telefonico dedicato né sono stati effettuati i pattugliamenti promessi.”

Interventi tardivi e personale scosso

Durante l’aggressione, le forze dell’ordine sarebbero intervenute solo dopo ripetuti solleciti, aumentando la sensazione di abbandono tra il personale. “Questa mattina – racconta Cesario – gli infermieri che hanno smontato dal turno notturno erano visibilmente scossi e preoccupati per la loro sicurezza e per ciò che potrebbe accadere in futuro”.

La richiesta di un posto di polizia fisso

Nonostante la delusione per la situazione attuale, Cesario non intende fermarsi. “Ho immediatamente scritto al prefetto per denunciare la mancanza di azioni concrete nelle ultime settimane e ho chiesto ufficialmente al ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, l’apertura immediata di un posto di polizia aperto 24 ore su 24 all’interno del pronto soccorso. Prato è chiaramente una città in cui la sicurezza è un problema reale e non possiamo permetterci di ignorarlo.”

Il caso di Prato è solo l’ultimo di una lunga serie di episodi di violenza nei pronto soccorso italiani, un fenomeno che evidenzia la necessità di maggiori risorse e misure di protezione per il personale sanitario, sempre più spesso costretto a operare in condizioni di pericolo.