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Nuovo contratto infermieri. Ecco le novità: dall’aumento di 125 euro alle misure anti esodo

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 12/03/2024 vai ai commenti

Contratto Nazionale

L'importanza del personale sanitario nell'attuale contesto socio-sanitario è incontestabile, e i numeri parlano chiaro. Con un fondo di 1,501 miliardi di euro destinato al rinnovo contrattuale di 581.148 infermieri e tecnici della sanità, emerge un aumento lordo annuo di circa 1.628 euro, tradotto in un modesto incremento mensile di circa 125 euro distribuiti su 13 mensilità, al netto degli oneri riflessi.

Tuttavia, dietro questi numeri si cela una realtà complessa e preoccupante. La bozza dell'atto di indirizzo per il contratto 2022/24 del personale non dirigente della sanità, redatta da assessori e presidenti di Regione, non solo affronta la questione dei finanziamenti, ma lancia anche un'allerta ufficiale sui rischi strutturali che minacciano il sistema sanitario nazionale.

Il documento sottolinea la carenza di personale sanitario come una delle principali sfide, non solo in Italia ma in molti Paesi europei. Tuttavia, in Italia, questa sfida è amplificata dall'obiettivo costituzionale di garantire a tutti i cittadini un accesso universale ed equo alle prestazioni sanitarie, in un contesto demografico che vede un costante invecchiamento della popolazione.

Il problema della carenza di infermieri è aggravato da fenomeni come il burnout e l'aumento delle intenzioni di abbandonare il lavoro, oltre alla scarsa attrattività del corso di laurea. In questo contesto, il contratto propone una serie di misure, non solo di natura economica, ma anche organizzative, per migliorare le condizioni di lavoro e arginare il dilagare delle prestazioni aggiuntive.

Tuttavia, se da un lato i fondi destinati rappresentano un aumento significativo rispetto al contratto precedente, dall'altro sono lontani dall'essere sufficienti a tenere il passo dell'inflazione. Questo pone sfide ulteriori nel migliorare gli organici e le condizioni di lavoro, rendendo necessario sfruttare al massimo gli strumenti non monetari del welfare aziendale.

L'avvio dei negoziati previsti per il prossimo 20 marzo sarà cruciale per tradurre in regole concrete gli obiettivi delineati, ponendo la sanità al centro delle riforme contrattuali del pubblico impiego. In un contesto così impegnativo, migliorare le condizioni di lavoro del personale sanitario è essenziale per garantire un servizio adeguato e sostenibile per tutti i cittadini.

 

da sanità24 ntplusentilocali