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Case della Comunità, cambia tutto: medico presente h 24 mentre gli infermieri solo h 12

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 02/11/2021

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Prende sempre più forma la nuova organizzazione delle cure territoriali, con la ridefinizione delle Case di Comunità, nel nuovo documento elaborato da Agenas e Ministero della Salute, che ridisegna l’assistenza primaria.

Ruolo centrale sarà affidato al Distretto sanitario, di cui ne è previsto 1 ogni 100 mila abitanti,  che avrà il compito di coordinare vari servizi tra cui le Case della Comunità hub e spoke, gli Ospedali della Comunità, le Usca, gli Hospice, gli infermieri di famiglia, le cure domiciliari e l'implementazione del Numero verde europeo 116117 per le cure non urgenti.

Vediamo quindi il capitolo dedicato alle Case di Comunità:

La Casa della ComunitaÌ€ eÌ€ il luogo fisico di prossimitaÌ€ e di facile individuazione dove la comunitaÌ€ puoÌ€ accedere per poter entrare in contatto con il sistema di assistenza sanitaria e sociosanitaria. La CdC promuove un modello organizzativo di approccio integrato e multidisciplinare attraverso équipe territoriali. Costituisce la sede privilegiata per la progettazione e l’erogazione di interventi sanitari e di integrazione sociale.

Standard:

- almeno 1 Casa della Comunità hub ogni 40.000-50.000 abitanti;

- Case della Comunità spoke e ambulatori di Medici di Medicina Generale e Pediatri di Libera Scelta tenendo conto delle caratteristiche orografiche e demografiche del territorio al fine di favorire la capillarità dei servizi e maggiore equità di accesso, in particolare nelle aree interne e rurali. Tutte le aggregazioni dei MMG e PLS (AFT e UCCP) sono ricomprese nelle Case della Comunità avendone in esse la sede fisica oppure a queste collegate funzionalmente;

- almeno 1 infermiere di Famiglia e Comunità ogni 2000/3000 abitanti.

L’obiettivo dello sviluppo delle CdC eÌ€ quello di garantire in modo coordinato:

- l’accesso unitario e integrato all’assistenza sanitaria, sociosanitaria e socioassistenziale in un luogo di prossimitaÌ€, ben identificabile e facilmente raggiungibile dalla popolazione di riferimento.

- la prevenzione e promozione della salute anche attraverso interventi di comunitaÌ€ ed individuali realizzati dall’equipe sanitarie con il coordinamento del Dipartimento di Prevenzione e SanitaÌ€ Pubblica aziendale;

- la presa in carico della cronicitaÌ€ e fragilitaÌ€ secondo il paradigma della medicina d’iniziativa;

- la valutazione del bisogno della persona e l’accompagnamento alla risposta piuÌ€ appropriata;

- la risposta alla domanda di salute della popolazione e la garanzia della continuitaÌ€ dell’assistenza

anche attraverso il coordinamento con i servizi sanitari territoriali (es. DSM, consultori, ecc.);

- l’attivazione di percorsi di cura multidisciplinari, che prevedono l’integrazione tra servizi

sanitari, ospedalieri e territoriali, e tra servizi sanitari e sociali;

- la partecipazione della comunità locale, delle associazioni di cittadini, dei pazienti, dei caregiver.

Per rispondere alle differenti esigenze territoriali, garantire equità di accesso, capillarità e prossimità del servizio, si prevede la costituzione di una rete di assistenza territoriale formata secondo il modello hub e spoke.

Sia nell’accezione hub sia in quella spoke, la CdC costituisce l’accesso unitario fisico per la comunitaÌ€ di riferimento ai servizi di assistenza primaria e di integrazione sociosanitaria. Entrambe, quindi, propongono un’offerta di servizi costituita da medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, specialisti ambulatoriali interni, infermieri di famiglia e comunitaÌ€, presenza di tecnologie diagnostiche di base.

La CdC hub garantisce l’erogazione dei seguenti servizi, anche mediante modalità di telemedicina:
- Équipe multiprofessionali (MMG, PLS, Continuità Assistenziale, Specialisti Ambulatoriali Interni (SAI) e dipendenti, Infermieri e altre figure sanitarie e sociosanitarie);
- Presenza medica h24 - 7 giorni su 7 anche attraverso l’integrazione della Continuità Assistenziale;
- Presenza infermieristica h12 – 7 giorni su 7;

- Punto Unico di Accesso (PUA) sanitario e sociale;
- Punto prelievi;
- Programmi di screening;
- Servizi diagnostici finalizzati al monitoraggio della cronicità (ecografo, elettrocardiografo, retinografo, oct, spirometro, ecc.) anche attraverso strumenti di telemedicina (es. telerefertazione);
- Servizi ambulatoriali specialistici per le patologie ad elevata prevalenza (cardiologo, pneumologo, diabetologo, ecc.);
- Servizi infermieristici, sia in termini di prevenzione collettiva e promozione della salute pubblica, inclusa l’attività dell’Infermiere di Famiglia e Comunità (IFeC), sia di continuità di assistenza sanitaria, per la gestione integrata delle patologie croniche;
- Sistema integrato di prenotazione collegato al CUP aziendale;
- Servizio di assistenza domiciliare di base;
- Partecipazione della Comunità e valorizzazione della co-produzione, attraverso le associazioni di cittadini e volontariato.
- Relazione tra la CdC hub con il funzionamento delle strutture per le cure intermedie (es. assistenza medica nelle strutture residenziali territoriali come l’ospedale di comunità).
 
La CdC spoke garantisce l’erogazione dei seguenti servizi, anche mediante modalità di telemedicina:
- Équipe multiprofessionali (MMG, PLS, Specialisti Ambulatoriali Interni (SAI) e dipendenti, Infermieri e altre figure sanitarie e sociosanitarie);
- Presenza medica e infermieristica almeno h12 - 6 giorni su 7 (lunedì-sabato);
- Punto Unico di Accesso (PUA) sanitario e sociale;
- Alcuni servizi ambulatoriali per patologie ad elevata prevalenza (cardiologo, pneumologo, diabetologo, ecc.);
- Servizi infermieristici, sia in termini di prevenzione collettiva e promozione della salute pubblica, inclusa l’attività dell’Infermiere di Famiglia e Comunità (IFeC), sia di continuità di assistenza sanitaria, per la gestione integrata delle patologie croniche;
- Programmi di screening;
- Collegamento con la Casa della Comunità hub di riferimento;
- Sistema integrato di prenotazione collegato al CUP aziendale;
- Partecipazione della Comunità e valorizzazione co-produzione, attraverso le associazioni di cittadini, volontariato.