Scottature e Ustioni Solari: Cosa Fare (e Cosa Evitare)
Ogni estate, migliaia di persone finiscono al pronto soccorso o in ambulatorio per una banale, ma spesso sottovalutata, esposizione solare non protetta. Le scottature solari non sono solo un fastidio da vacanza: sono una vera e propria lesione da radiazione ultravioletta, che danneggia la pelle in profondità, accelera l’invecchiamento cutaneo e aumenta il rischio di tumori.
Dalle ustioni eritematose di primo grado alle vere e proprie ustioni bollose più estese, il danno non è solo superficiale. E riguarda tutti: bambini, adulti, lavoratori all’aperto, turisti, sportivi. Prevenire è fondamentale, ma saper intervenire correttamente e tempestivamente può evitare complicazioni e infezioni.
1. Cos’è una scottatura solare
Una scottatura solare è una ustione cutanea causata dai raggi UV-B, in particolare tra le 10:00 e le 16:00, quando l’irraggiamento solare è più intenso. Si tratta di un'infiammazione acuta che compare dopo 2–6 ore dall’esposizione e raggiunge il massimo in 12–24 ore.
Classificazione delle ustioni solari
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Primo grado: eritema, dolore, calore, lieve gonfiore.
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Secondo grado superficiale: comparsa di bolle, essudato sieroso, pelle sensibile.
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Secondo grado profondo o più: raro, ma possibile in casi estremi (es. bambini lasciati al sole per ore).
2. Sintomi da non ignorare
Sintomo | Gravità possibile |
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Pelle arrossata, calda | Scottatura di primo grado |
Prurito, bruciore | Infiammazione attiva |
Bolle o vescicole | Lesione più profonda, rischio di infezione |
Febbre, brividi, nausea | Segni di colpo di calore o ustione estesa |
Dolore intenso, disidratazione | Ustione importante, da valutare clinicamente |
3. Interventi corretti: cosa fare subito
Cosa fare
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Interrompere subito l’esposizione e portarsi all’ombra o in un ambiente fresco.
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Applicare impacchi freddi o acqua a temperatura ambiente (mai ghiaccio diretto).
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Utilizzare creme lenitive (es. aloe vera, idratanti neutri, emulsioni con pantenolo).
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Assumere antinfiammatori orali (ibuprofene, paracetamolo) per dolore e infiammazione.
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In caso di bolle, non romperle: coprirle con garza sterile e consultare un medico.
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Idratarsi abbondantemente per favorire il recupero cutaneo e prevenire disidratazione.
Cosa evitare
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Non usare alcol o ghiaccio diretto sulla pelle ustionata.
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Non applicare prodotti occlusivi (burro, olii, dentifrici o creme grasse).
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Non rompere le bolle.
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Non esporsi nuovamente al sole finché la pelle non è guarita.
4. Quando rivolgersi al medico
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Se la superficie ustionata è estesa (es. >15% del corpo)
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In presenza di bolle diffuse, febbre o segni di infezione
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Se l’ustione riguarda bambini, anziani o soggetti immunodepressi
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Se dopo 48 ore non c’è miglioramento o i sintomi peggiorano
5. Prevenzione: il miglior trattamento
Fotoprotezione quotidiana
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Applicare una crema con filtro SPF ≥ 30, preferibilmente 50+ per bambini e pelli chiare.
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Rinnovare l’applicazione ogni 2 ore, e sempre dopo bagno o sudorazione.
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Evitare esposizione diretta tra le 11:00 e le 16:00.
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Indossare indumenti protettivi, occhiali da sole, cappelli a tesa larga.
Fattori di rischio particolari
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Pelle chiara (fototipo I-II): scottatura in meno di 15 minuti senza protezione.
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Farmaci fotosensibilizzanti: antibiotici, antinfiammatori, diuretici, antidepressivi.
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Bambini sotto i 6 mesi: non devono essere esposti al sole diretto.
6. Danni a lungo termine e ruolo della prevenzione sanitaria
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Le scottature solari ripetute aumentano il rischio di melanoma e carcinoma squamocellulare.
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L’invecchiamento cutaneo precoce e le cheratosi attiniche sono esiti cumulativi dell’esposizione.
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L’infermiere ha un ruolo chiave nel fornire educazione sanitaria e monitorare la salute cutanea, soprattutto nei soggetti a rischio (RSA, pazienti oncologici, soggetti in terapia cronica).
Una scottatura non è solo un errore da vacanza, ma un segnale che la pelle ha subito un danno serio. Sapere cosa fare subito, evitare rimedi fai-da-te sbagliati, e proteggersi prima dell’esposizione può fare la differenza tra un’estate serena e un problema serio. Infermieri e operatori sanitari hanno il compito, oggi più che mai, di portare la prevenzione anche sotto l’ombrellone.
Fonti e riferimenti scientifici
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WHO – Ultraviolet radiation and the INTERSUN Programme
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American Academy of Dermatology – Sunburn: symptoms and treatment
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Istituto Superiore di Sanità – Epicentro: fotoprotezione e danni da sole
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Ministero della Salute – Campagne estive e protezione solare
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ECDC – Melanoma and UV exposure statistics
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Mayo Clinic – Sunburn care guidelines
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SIdEMAST – Società Italiana di Dermatologia