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La Wound Bed Praparation e il TIME, l’algoritmo per sconfiggere le lesioni

Di Isabella La Puma

In Italia due milioni di persone sono affette da lesioni cutanee croniche. Le ulcere da decubito colpiscono circa l’8% dei pazienti ospedalizzati e tra il 15% e il 25% di quelli ricoverati nelle strutture di lungodegenza. La prevalenza delle ulcere degli arti inferiori è dell’1% circa nella popolazione generale, con un picco del 3,6% nella popolazione con età superiore a 65 anni. Il 15% dei pazienti diabetici presenta un’ulcera del piede e il numero delle lesioni è destinato ad aumentare in previsione dell’aumento dei pazienti diabetici nel prossimo decennio. L’ISTAT prevede che la popolazione ultraottantenne in Italia, (quella presso cui si concentra il maggior fabbisogno assistenziale) passerà dagli attuali 2,9 a ben 7,7 milioni nel 2030 (ISTAT, 2011). Questi numeri ci fanno capire quanto le ulcere croniche non siano un problema sanitario da sottovalutare.

Ma cosa intendiamo per lesione cronica o ulcera?

Si definisce ulcera cronica una perdita di tessuto cutaneo che non tenda alla guarigione dopo 6/8 settimane di corretto trattamento. Le ulcere generalmente originano da uno stallo nella fase infiammatoria (che è un elemento importante della risposta tissutale iniziale nella lesione acuta) conseguente a un’alterazione locale che può essere causata da ipossia correlata a patologia primitiva dei vasi arteriosi e/o venosi, dall’età del paziente, dalla malnutrizione, da malattie metaboliche come il diabete, da infezioni locali o sistemiche, da malattie neurologiche, renali, immunologiche oppure dagli effetti di una pressione locale e persistente o nel caso di traumi ripetuti e frequenti. Le lesioni croniche hanno un grande impatto sulla qualità di vita del paziente; in particolare sono spesso causa di dolore che limita le attività di vita e isolamento sociale.

Una delle armi di cui dispongono le figure sanitarie dedicate alla gestione delle lesioni croniche è la Woud Bed Preparation (WBP).

La WBP, letteralmente preparazione del letto della ferita, è un modello che implica la rimozione di barriere locali alla guarigione, che può accelerarne i processi e/o favorire l’efficacia di eventuali terapie in corso.

La Wound Bed Preparation si può scomporre in tre fasi :

  • Debridement
  • Controllo della carica batterica
  • Gestione dell'essudato.

Sono questi i processi che preparano il letto della ferita ad affrontare tutti gli eventi necessari per la guarigione: è molto importante, quindi, per il successo terapeutico, che ogni operatore conosca a fondo come e perché queste barriere locali debbano essere rimosse.

È entrata nel suo terzo decennio di uso diffuso, pubblicata per la prima volta nel 2000, con aggiornamenti periodici nel 2003, 2006, 2011 e nel 2015, fino al 2021, anno in cui le linee guida per la corretta preparazione del letto di ferita sono state  rinnovate.

Ma in cosa consiste la WBP? Si basa sull’algoritmo del TIME.

Facendo ricorso al TIME, l’operatore  riuscirà ad effettuare una revisione sistematica di tutte le caratteristiche obiettivabili della lesione stessa, individuando agevolmente gli elementi da correggere e gli interventi più appropriati per una efficace preparazione del letto della ferita che porti a rimuovere le barriere che impediscono la guarigione.

ll TIME consente di scindere tutti i vari aspetti del trattamento della ferita nelle componenti individuali e di focalizzare, secondo un approccio coordinato, tutti gli elementi critici per la guarigione dell’ulcera, pur mantenendo una visione globale dell’obiettivo che si intende raggiungere:

  • T - Tessuto necrotico o devitalizzato

La ferita presenta tessuto necrotico o devitalizzato, escara dura, slough o depositi di fibrina?

  • I - Infezione o Infiammazione

La ferita presenta segni locali o sistemici di un'elevata carica batterica o infiammazione?

  • M - Macerazione o secchezza - squilibrio dei fluidi

La ferita presenta un eccesso di essudato con eventuale macerazione dei margini, o secchezza?

  • E - Epidermide - margini non proliferativi o sottominati

I margini della ferita si presentano sottominati e vi è una mancata progressione dei margini in assenza di necrosi, infezione ed essudato?

Rispondendo a queste domande e seguendo quindi il paradigma TIME l’operatore riuscirà ad individuare i “bisogni della lesione”.

Questo strumento, ben noto ai professionisti che lavorano quotidianamente con le lesioni croniche e non, dovrebbe essere conosciuto anche da tutti coloro che assistono quotidianamente nei vari reparti i pazienti. Complice l’aumento dell’età media e delle comorbidità associate all’insorgenza di lesioni cutanee è lapalissiana la necessità per gli infermieri di utilizzare questo strumento, che funziona un po’ come una bussola per trovare la direzione giusta nella terapia della lesione che si trovano a dover gestire.

 

Per aggiornarsi sulle novità apportate dalla revisione della WBP del 2021:

https://journals.lww.com/aswcjournal/Fulltext/2021/04000/Wound_Bed_Preparation_2021.4.aspx