Fungo delle piante infetta un uomo. Primo caso al mondo
Il paziente, un micologo indiano di 61 anni, lamentava da tre mesi, tosse, raucedine, difficoltà a deglutire ed affaticamento. La TAC ha rivelato la presenza di un ascesso in trachea e dai dati di laboratorio, la presenza di strutture filamentose provocate dai funghi, le ife fungine. Grazie al sequenziamento del DNA, fatto in un centro dell’OMS, si è visto che la causa era attribuibile ad un fungo tipico delle piante.
Si chiama Chondrostereum Purpureum è un fungo delle piante che colpisce soprattutto le rose e che causa la malattia della foglia d’argento. Per la prima volta al mondo, ha infettato un uomo; il fatto ha generato un alert per eventuale diffusione tra la popolazione.
I virologi frenano sull’allarme, ma sottolineano la pericolosità dell’evento nel caso di soggetti fragili con sistema immunitario compromesso. Come spiega Massimo Andreoni, direttore delle cliniche malattie infettive università Tor Vergata di Roma, sulla rivista Sanità informazione «La presenza di un crescente numero di soggetti fragili e la rapidità di diffusione di microrganismi più o meno particolari, possono essere due elementi che se si incrociano diventano pericolosi. I funghi stanno nell’ambiente, sono comuni e frequenti, ma alcuni possono diventare aggressivi. I singoli casi devono essere guardati con attenzione, ma senza allarmismo anche perché non in tutti i pazienti contagiati il fungo dà gli stessi sintomi». La percentuale di soggetti portatori sani infatti è più alta rispetto a coloro che si ammalano, perché «i funghi per diventare aggressivi devono trovare un terreno fertile – sottolinea Andreoni – .Certamente essere portatore sano di un fungo può diventare pericoloso in un secondo tempo magari a fronte di un intervento chirurgico. I funghi giocano sempre su condizioni che favoriscono la loro virulenza».
La cura per questo tipo di infezioni, è l’uso degli antifungini, il cui utilizzo eccessivo in agricoltura, ne ha generato multiresitenza.