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Le vostre Tesi: L' impatto del Primary Nursing nelle U.O.C. di Terapia Intensiva

Isabella La Pumadi
Isabella La Puma
Pubblicato il: 22/05/2023 vai ai commenti

Professione e lavoroStudenti infermieri

Infermieristicamente aiuta gli studenti con le loro tesi. Pubblichiamo e divulghiamo i vostri questionari in modo da farvi avere più risposte possibili, quindi più dati da utilizzare!

Oggi divulghiamo il questionario della laureanda Filomena Calvanico, studentessa di Infermieristica al III anno presso l'Università degli Studi della Campania 'Luigi Vanvitelli' frequentante il polo didattico A.O.S.G. Moscati di Avellino. Filomena sta conducendo uno studio rivolto al personale infermieristico delle U.O.C. di Terapia Intensiva al fine di valutare l'impatto del modello organizzativo Primary Nursing su di esse.

Il primary nursing può essere definito come la naturale evoluzione dell’assistenza infermieristica da un modello per compiti ad un modello di assistenza personalizzata e fondata da principi umanistici, con una risposta olistica ai bisogni dell’uomo.

Marie Manthey sviluppa negli anni ’70 il modello di assistenza infermieristica Primary Nursing (PN), presso la University of Minnesota Hospital (USA) e ne progetta e implementa le applicazioni in diversi ospedali. Il modello da lei progettato prevede la presa in carico del paziente da parte di un singolo infermiere il quale diventa responsabile del percorso assistenziale dell’ammalato 24 ore su 24, 7 giorni su 7, per tutta la durata della degenza. L’infermiere “primary”, al quale vengono assegnati pazienti di complessità diversa a seconda delle competenze maturate, programma e dispone una serie di istruzioni e interventi assistenziali in ambito infermieristico che, in sua assenza, durante la normale turnazione, i colleghi provvedono a portare avanti. Ne consegue che per i professionisti il modello esiti in una maggiore autonomia gestionale, decisionale ed assistenziale. Gli infermieri hanno in questo modo la possibilità di fornire un’assistenza personalizzata, condividendo e pianificando con l’assistito e la sua famiglia il percorso di cura effettuando colloqui informativi ed educativi personalizzati. Per mezzo di questi modalità il PN valorizza il ruolo professionale rispetto a competenze, capacità e potenzialità individuale.

Essenziale parte del modello, è la piena accettazione da parte del professionista delle responsabilità a lui attribuite dall’ammissione fino alla dimissione. Come descrive M. Manthey nel suo libro, diverse sono le aree di applicazione della responsabilità:

  • la raccolta e diffusione delle informazioni riguardanti il paziente;

  • la decisione di quali e quante informazioni siano necessarie per le cure del paziente sono determinate dall’infermiera di riferimento;

  • la decisione di come si debba attuare il piano di cura e quindi la stesura della pianificazione assistenziale, che deve diventare la guida per i colleghi che collaboreranno nel piano assistenziale;

  • le attività di cura saranno guidate dalla scelta dell’infermiere responsabile e condivise pienamente con il paziente;

  • la pianificazione precoce della dimissione per dare garanzia di continuità delle cure e per garantire al paziente e ai familiari un rientro al domicilio o un trasferimento ad altra struttura più sicuro e agevole.

La perfetta costruzione del binomio infermiere-paziente parte da un’adeguata scelta da parte del coordinatore sulla base di due criteri essenziali:

  • i bisogni espressi dal paziente e i rischi potenziali derivanti dal percorso clinico;

  • le capacità e le competenze dei propri collaboratori

Per rispettare quindi i criteri espressi: maggiore è la complessità del paziente maggiore dovranno essere le competenze e le capacità dell’infermiere. Numerose ricerche a livello internazionale, individuano nell’evoluzione delle competenze e del ruolo infermieristico la svolta positiva verso sistemi sanitari migliori

In Italia l’applicazione di questo modello è ancora molto rara ma con fulgidi esempi di buona realizzazione dell’impresa come quello presso dell’Istituto Europeo di Oncologia di Milano..

La studentessa che aiutiamo questa settimana indagherà l’impatto di questo modello nei reparti intensivi, quindi se lavorate in terapia intensiva cliccate qui!

 

Credits:

www.italianjurnalofnursing.it