Stress sul lavoro e paga bassa aumentano il rischio di infarto
C’è un fattore che spesso trascuriamo e che può avere un impatto significativo sulla salute del cuore: lo stress lavorativo. Una nuova ricerca canadese pubblicata su Circulation Cardiovascular Quality and Outcomes ha analizzato l'effetto combinato dello stress sul lavoro e dello squilibrio tra sforzo e ricompensa sulla salute cardiaca dei lavoratori. Stress psicosociali sul lavoro, come lo stress lavorativo e l'imbalance tra sforzo e ricompensa (ERI), possono aumentare il rischio di malattie cardiache coronariche (CHD). L'ERI indica uno squilibrio tra lo sforzo profuso e le ricompense ricevute.
Sono stati seguiti 6.465 lavoratori impiegatizi senza malattie cardiovascolari (età media, 45,3±6,7 anni) per 18 anni (dal 2000 al 2018). Lo stress lavorativo e l'ERI sono stati misurati con questionari validati. Gli eventi di CHD sono stati estratti dalle basi di dati medico-amministrative mediante algoritmi validati.
Dai risultati è emerso che per questa popolazione di lavoratori, l'impatto combinato dello stress lavorativo e dello squilibrio tra sforzo e ricompensa è stato paragonabile all'effetto dell'obesità sul rischio di malattia coronarica. Questo vale soprattutto per gli uomini, tanto che l'impatto è stato paragonato persino a quello del fumo passivo.
Lo studio, coordinato da Mathilde Lavigne-Robichaud del Centro Ospedaliero Universitario dell'Università Laval di Québec, ha evidenziato chiaramente come la combinazione di un lavoro stressante e la sensazione di non ricevere adeguati riconoscimenti economici possa aumentare notevolmente il rischio di malattie cardiovascolari, compresi l'infarto e altre condizioni complesse.
La chiave di tutto sembra essere la discrepanza tra l'impegno profuso e le ricompense percepite. La Lavigne-Robichaud spiega che "lo squilibrio tra sforzo e ricompensa si verifica quando i dipendenti investono molto nel loro lavoro, ma percepiscono le ricompense che ricevono in cambio - come stipendio, riconoscimento o sicurezza del lavoro - come insufficienti o ineguali rispetto allo sforzo". Questo squilibrio può creare un ambiente tossico per la salute cardiaca, soprattutto quando si tratta di uomini.
Infatti dei 3.118 uomini, 571 hanno avuto un primo evento di CHD. L'esposizione sia allo stress lavorativo che all'ERI è stata associata a un aumento del rischio di CHD del 49% (HR, 1,49 [IC al 95%, 1,07–2,09]). L'esposizione combinata allo stress lavorativo e all'ERI è stata associata a un aumento del rischio di CHD del 103% (HR, 2,03 [IC al 95%, 1,38–2,97]). L'esclusione dei casi precoci di CHD e la censura al momento del pensionamento non hanno modificato queste associazioni. Tra le 3.347 donne, 265 hanno avuto un primo evento di CHD. I risultati su quest’ultime sono stati inconcludenti e per questo c’è bisogno di un ulteriore indagine.