Risvegliati dall'incubo Covid: l'Italia dimentica la prevenzione e la salute dei cittadini
Gentile Redazione,
in questi ultimi tempi in cui il Covid l’ha fatta da padrone, ovunque e dovunque, al punto che oramai appena si clicca su internet la parola vaccino o vaccinazione compare subito Covid, come se ancora fosse la patologia prevalente quando in realtà non lo è!
Il periodo Covid ha fatto unire le forze ma successivamente ha disperso le menti, mentre a livello sociale ha alterato le relazioni dove è scomparsa anche la stretta di mano in chiesa, quale gesto di pace, quando poi in altre circostanze e contesti ci si abbraccia, bacia e quant’altro.
Il 5 Maggio 2023 l’OMS ha messo il sigillo fine alla Pandemia da Covid-19, anziché rielaborare al meglio il settore della Prevenzione, si è lasciato tutto come prima, il paradosso è che le malattie infettive sono sempre in aumento.
Analizzando attentamente la realtà, la pandemia da Covid ha fatto emergere tante criticità da Nord a Sud:
- A tutt’oggi manca un’Anagrafica Vaccinale Nazionale, poter rendere fruibile a ciascuna Istituzione Sanitaria Ospedaliera o Territoriale lo stato vaccinale dell’utenza, facendo prevalere la cultura della vaccinazione, molte malattie si curano con i vaccini; nonostante reduci da una pandemia ancora si hanno venti anagrafe regionali diverse una dall’altra che non comunicano tra di loro, ciò appare molto strano;
- Le Campagne di Screening nella Popolazione, in ogni fascia di età, facendo prevalere i dati già tracciati dall’Epidemiologia ma non riportati fattivamente nei piani di lavoro regionali e aziendali;
- Focalizzare l’attenzione sui Malesseri Antichi, quali: Alcool, Fumo, Droghe, Gioco, Prostituzione e da alcuni decenni i Social Network, dove la nuova generazione si è intrisa ed è dedita sin dal concepimento, con un linguaggio che è più social e meno socievole, dove le relazioni umane e sociali non ci sono più, per non parlare delle relazioni affettive in cui l’amore e l’amicizia che dovrebbero cementare le unioni fra due cuori come pure il senso dell’essere amico/a, in quel comune rispetto dovuto per universale appartenenza al tessuto umano, che è diventata una forma di baratto.
- l’Assistenza Sanitaria Territoriale sia più adeguata ai bisogni dei cittadini, dalla rete dell’emergenza che oramai sta scomparendo, alla specialistica, per non parlare delle Strutture, alcune idonee per poter accogliere Servizi rimangono vuote oppure si cambia direzione di utilizzo, mentre inversamente si iniziano a fare progetti o a costruire sul come investire i soldi per nuove opere ma, siamo più pratici e guardiamo la realtà nei suoi bisogni e sofferenze, cerchiamo di sistemare prima quello che si può nelle Strutture già idonee è poi pensare a nuove costruzioni.
- Nell’informazione, bisognerebbe essere più realisti, coerenti col buon senso dell’agire piuttosto che far prevalere il gioco dell’economia, i regionalismi debbano decadere, bisogna agire collettivamente, nell’interesse della salute pubblica, anziché porre logiche campanilistiche o di economia “parrocchiale” che non guardano la persona come essere umano ma come numero per poter farne un multiplo. L’Italia è un’unica nazione.
Emilio Cariati, infermiere