Standardizzazione e interpretazione della spirometria: una nuova era nella diagnosi respiratoria
La spirometria è un test diagnostico cruciale per valutare la funzionalità polmonare, utilizzato per diagnosticare e gestire patologie respiratorie come asma, broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), enfisema e fibrosi polmonare. Recenti aggiornamenti delle linee guida dall'American Thoracic Society (ATS) e dalla European Respiratory Society (ERS) hanno sottolineato l'importanza della standardizzazione nella esecuzione e interpretazione della spirometria, al fine di garantire risultati accurati e clinicamente utili.
L'importanza della Spirometria
La spirometria è uno dei test più comuni per valutare la funzionalità polmonare. Viene utilizzata ampiamente per diagnosticare una serie di patologie polmonari, tra cui asma, BPCO, enfisema e fibrosi polmonare. È anche un metodo importante per lo screening e il monitoraggio della salute respiratoria. Durante il test, è fondamentale che il paziente collabori attivamente con il tecnico di spirometria per eseguire correttamente la procedura secondo gli standard stabiliti, garantendo così risultati affidabili per la diagnosi e lo screening. Il personale sanitario coinvolto deve possedere una profonda comprensione della fisiologia e della fisiopatologia polmonare, nonché competenze nell'uso dello spirometro e nella sua manutenzione e verifica.
Metodologia di Standardizzazione
La revisione scientifica "Standardizzazione e interpretazione della spirometria" dei dottor Gallifuoco Marco e Francesco Scuro, è stata condotta utilizzando banche dati scientifiche come PubMed, Lancet, American Journal of Respiratory and Critical Care Medicine e European Respiratory Journal. Sono stati inclusi articoli, linee guida e documenti tecnici pertinenti pubblicati tra il 2005 e il 2022 relativi alla standardizzazione della spirometria e alla sua interpretazione. Le parole chiave utilizzate includevano "spirometria", "standardizzazione", "interpretazione", "linee guida". Gli studi selezionati sono stati attentamente esaminati per identificare le raccomandazioni specifiche riguardanti la standardizzazione della procedura di esecuzione della spirometria, comprese le tecniche di calibrazione, le misure di controllo di qualità e i protocolli di interpretazione dei risultati.
Esecuzione del Test
L'esecuzione corretta della spirometria richiede la collaborazione attiva del paziente e la competenza del personale sanitario. Durante il test, il paziente deve eseguire una serie di manovre respiratorie, tra cui inspirazione massimale, espirazione forzata e inspirazione a flusso massimale. Queste manovre devono essere eseguite secondo protocolli standardizzati per garantire risultati accurati e riproducibili.
- Calibrazione dello Spirometro: La calibrazione dello spirometro deve essere effettuata giornalmente, con calibrazione dei flussi utilizzando variazioni di forza pompa diverse ad ogni accensione dell’hardware. Tutti i risultati della spirometria devono essere riportati in condizioni BTPS (Body Temperature, Pressure, Saturated with Water Vapor - temperatura corporea, pressione barometrica ambiente, saturazione di vapore acqueo). La temperatura ambiente deve essere registrata con un'accuratezza di ±1°C. Le variazioni nella temperatura del flussimetro o del sensore di flusso possono essere fonte di variabilità. La temperatura dello spirometro dovrebbe essere misurata e non presumibilmente costante, anche durante una singola sessione di test (ATS/ERS, 2019).
- Controllo delle Infezioni: È fondamentale eseguire sempre, ad ogni cambio paziente, la disinfezione a freddo secondo le indicazioni fornite dalla casa produttrice dello spirometro. L'obiettivo principale è il controllo delle infezioni, mirando a prevenire la trasmissione di infezioni tra i pazienti e il personale sanitario durante il test. Sebbene il numero di casi documentati di trasmissione di infezioni sia limitato, il potenziale è reale.
- Preparazione al Test: L'età, l'etnia, il peso e l'altezza del paziente devono essere registrati e misurati accuratamente prima di eseguire la spirometria. Per la misurazione dell'altezza, il paziente deve essere senza scarpe, con i piedi uniti, mantenendo una postura eretta con gli occhi al livello e lo sguardo diretto davanti a sé, e con la schiena appoggiata contro lo stadiometro. Durante la misurazione, è importante che il paziente rilassi le spalle e tenga la testa secondo il Piano di Francoforte, una linea immaginaria che va dall'orbita inferiore dell'occhio al margine superiore del meato uditivo esterno.
Parametri Spirometrici
La spirometria consente di calcolare vari parametri polmonari, tra cui:
- Capacità Vitale (VC): La massima quantità di aria che può essere inspirata ed espirata durante una manovra di respirazione massimale. Questo valore è ottenuto misurando la variazione di volume tra la Capacità Polmonare Totale (TLC) e il Volume Residuo (RV).
- Volume Corrente (VC): La quantità di aria inspirata ed espirata in modo normale.
- Volume Riserva Inspiratorio (VRi): La massima quantità di aria che può essere ispirata dopo una normale inspirazione.
- Volume Riserva Espiratorio (VRe): La massima quantità di aria che può essere espirata dopo una normale espirazione.
- Volume Residuo (VR): L’aria intrappolata nei polmoni dopo l’esecuzione di un’espirazione forzata.
- Capacità Polmonare Totale (TLC): La somma tra la Capacità Vitale e il Volume Residuo, rappresenta la massima capacità di aria che può essere contenuta nei polmoni (è necessario ridurre il 20 – 25% nelle donne).
- Capacità Vitale Forzata (FVC): Il volume d’aria che può essere espirato con uno sforzo massimale dopo che il paziente ha eseguito una massima inspirazione.
- Volume Espiratorio Massimo in 1 secondo (FEV1 o VEMS): Il volume d’aria che può essere espirato con uno sforzo massimale in un secondo, dopo che il paziente ha eseguito una piena inspirazione.
- Rapporto FEV1/FVC (FEV1% o indice di Tiffeneau): Un indice di ostruzione delle vie aeree.
- Flusso Espiratorio Forzato (FEF): Il flusso o la velocità con cui l’aria esce dal polmone durante la parte centrale di un’espirazione forzata. Può essere calcolata ad intervalli definiti al 25%, 50% e 75% (FEF 25%, FEF 50%, FEF 75%). Inoltre, può essere misurata la media del flusso durante un intervallo, di solito si calcola la FEF 25-75%.
Interpretazione dei Risultati
Le linee guida del 2022 dell'ATS/ERS propongono l'uso delle equazioni di riferimento della Global Lung Function Initiative (GLI), che includono campioni di individui sani di varie etnie e età. Questo approccio permette una valutazione personalizzata dei risultati spirometrici, migliorando la precisione diagnostica. Gli z-score sono utilizzati per classificare la gravità delle alterazioni polmonari:
- Normale: z-score > -1,645
- Lieve: z-score tra -1,65 e -2,5
- Moderato: z-score tra -2,51 e -4
- Grave: z-score < -4,1
Questo sistema a tre livelli consente di valutare la gravità del deterioramento della funzione polmonare, tenendo conto della variabilità legata all'età e fornendo una refertazione più precisa e personalizzata.
Rischi e Controindicazioni
I potenziali rischi associati alla spirometria sono principalmente legati alle massime pressioni generate nel torace e al loro impatto sugli organi addominali e toracici, sul ritorno venoso e sulla pressione sanguigna sistemica, nonché sull'espansione della parete toracica e del polmone. Lo sforzo fisico richiesto può aumentare la domanda miocardica. Si deve prestare particolare attenzione nei pazienti con condizioni mediche che potrebbero essere influenzate negativamente da queste conseguenze fisiologiche, come infarto miocardico acuto o scompenso cardiaco avvenuto da una settimana, ipotensione o ipertensione grave, aritmie cardiache significative, ipertensione polmonare, embolia polmonare, pneumotorace, storia di episodi sincopali correlati a espirazioni forzate o tosse, aneurisma cerebrale o addominale, interventi cardiochirurgici o neurochirurgici o addominali avvenuti da un mese, interventi maxillofacciali o oftalmici avvenuti da una settimana, commozione cerebrale, gravidanza avanzata, infezione respiratoria o sistemica sospetta o confermata, compresa la tubercolosi, e condizioni fisiche predisponenti alla trasmissione di infezioni, come emottisi, secrezioni significative o lesioni o sanguinamento orali. Queste sono tutte controindicazioni relative.
Poiché la spirometria non è un test urgente e non può essere eseguita in regime d’urgenza, il personale medico deve valutare attentamente le controindicazioni relative suggerite dall'ATS/ERS 2019. Tuttavia, la spirometria deve essere interrotta se il paziente avverte dolore durante la manovra. Le controindicazioni relative non escludono la spirometria, ma dovrebbero essere prese in considerazione quando viene richiesta per evitare eventi avversi.
Conclusioni
Questa revisione scientifica della letteratura basata sulla standardizzazione della spirometria secondo le linee guida dell'American Thoracic Society (ATS) e dell'European Respiratory Society (ERS) del 2019, nonché sull'interpretazione dei risultati basata sulle più recenti linee guida del 2022, indica una crescente adozione e implementazione di queste linee guida da parte dei professionisti sanitari nel contesto della diagnosi e gestione delle patologie polmonari. Le evidenze disponibili supportano l'importanza della corretta esecuzione della spirometria e della sua interpretazione accurata per una valutazione clinica efficace e una gestione ottimale dei pazienti affetti da malattie polmonari. L’interpretazione dei risultati della spirometria basato sull’equazione dei GLI 2012 permette una refertazione molto più personalizzata rispetto alle altre metodiche di refertazioni che si basano su canoni rigidi e non personalizzati. L’andamento dell’American Thoracic Society e dell’European Respiratory Society è quello di implementare studi mirati a rendere l’interpretazione dei dati della spirometria i più personalizzati possibili.
da :Gallifuoco M., Scuro F. Standardizzazione e interpretazione della spirometria. Azienda Ospedaliera Universitaria delle Marche Ancona, 2024