Iscriviti alla newsletter

Niguarda Ca' Granda: la denuncia del NurSind Milano sulle criticità del nuovo percorso vaccinale

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 16/10/2024 vai ai commenti

LombardiaNurSind dal territorio

 Milano – Il NurSind Milano, sindacato degli infermieri, ha segnalato gravi criticità riguardanti l'attivazione di un percorso vaccinale non concordato con il personale infermieristico dei poliambulatori dell'Ospedale Niguarda Ca' Granda. La procedura, che coinvolge gli infermieri nella diffusione della campagna vaccinale tra l'utenza ospedaliera, è stata definita "inadeguata e non sicura" dai rappresentanti del sindacato.

Secondo quanto riportato dai dirigenti del NurSind, gli infermieri sono stati incaricati di indossare una casacca e di recarsi nelle sale d'attesa, dove sono presenti le casse per le prenotazioni, per chiedere ai pazienti di aderire alla campagna vaccinale. "Questa attività sottrae risorse al personale già sotto organico," hanno spiegato i rappresentanti sindacali, sottolineando che la rimozione di un'infermiera o di un infermiere da altre mansioni si traduce in un "maggior aggravio sul restante personale" e crea "disagi per l'utenza."

Una delle preoccupazioni principali riguarda inoltre la gestione dell'anamnesi, un passaggio cruciale per la sicurezza del paziente e l'efficacia della somministrazione del vaccino. "L'anamnesi, che è un momento delicato e richiede attenzione e riservatezza, viene svolta in maniera approssimativa negli spazi delle sale d'attesa," denunciano i dirigenti NurSind. "Questi sono luoghi in cui i pazienti attendono il loro turno per l'accettazione o per una visita ambulatoriale, e questa situazione lede la dignità del professionista infermiere."

Il sindacato chiede un intervento immediato per fermare questa pratica, evidenziando che "l'attività non viene svolta in condizioni di sicurezza" e pertanto dovrebbe essere interrotta. "Chiediamo l'interruzione immediata di tale attività e proponiamo che la campagna vaccinale venga condotta come prestazione aggiuntiva, nelle opportune sedi dedicate," dichiarano i rappresentanti NurSind, insistendo sul fatto che solo in questo modo si può garantire la sicurezza e la dignità tanto dei professionisti quanto dei pazienti.