ASREM fa un passo indietro. Stop a cooperative, prorogati contratti infermieri
Dopo le pressanti rimostranze avanzate dal NurSind, il sindacato delle professioni infermieristiche, l’ASREM ha deciso di prorogare alcuni contratti a tempo determinato degli infermieri, accantonando – almeno temporaneamente – l’idea di affidare i servizi a una cooperativa esterna. Una decisione che, pur accolta con moderata soddisfazione, non risolve le criticità denunciate dal NurSind.
«Da un lato siamo molto soddisfatti per aver allontanato lo spettro dell’esternalizzazione dei servizi infermieristici», ha dichiarato Sonia Lepore, segretario regionale del NurSind Molise. Tuttavia, Lepore non nasconde le preoccupazioni per le implicazioni di una proroga parziale: «Siamo molto meno soddisfatti perché la proroga riguarda solo una parte dei contratti in scadenza, e cioè quelli degli infermieri che prestano servizio nei Pronto Soccorso, nelle Rianimazioni e nelle Sale Operatorie degli ospedali molisani».
Servizi ordinari a rischio
Se da una parte la tutela del personale nei servizi di emergenza-urgenza viene garantita, il resto della rete ospedaliera rischia un grave depauperamento. «La proroga non tocca gli infermieri dei reparti di degenza ordinaria come oncologia, medicina, chirurgia, ortopedia, nefrologia e cardiologia, né quelli impiegati in servizi fondamentali come i laboratori analisi», ha aggiunto Lepore. La conseguenza, secondo il NurSind, sarà una riduzione della capacità di offrire prestazioni essenziali: «Dal 1° gennaio 2025, senza il rinnovo dei contratti, sarà impossibile garantire il numero di prelievi giornalieri effettuati fino al 31 dicembre, a meno di non schiavizzare il poco personale rimasto in servizio. E questo il NurSind non lo permetterà».
Le ripercussioni per cittadini e personale
La mancata proroga dei contratti rischia di avere un impatto diretto sulla qualità delle cure e sulla sicurezza dei pazienti. «La qualità e la sicurezza delle cure saranno ulteriormente compromesse. A rimetterci saranno sempre i cittadini e il poco personale che resterà in servizio, costretto a turni doppi e tripli, straordinari pagati dopo anni, se si è fortunati», ha sottolineato Lepore, aggiungendo: «La misura è colma. Quest’azienda deve smetterla di fare proclami e dire chiaramente dove vuole andare».
Un errore strategico e organizzativo
Il segretario del NurSind non risparmia critiche all’approccio dell’ASREM, definendolo un grave errore strategico: «Pensare di fare tagli e risparmiare sul personale infermieristico è un errore grossolano in cui non dovrebbero incorrere dirigenti lungimiranti. Prendiamo atto che dalla pandemia qualcuno non ha imparato nulla». Lepore solleva dubbi anche sulla gestione del personale: «Se questo personale non serviva, perché è stato contrattualizzato la prima volta? E se invece serve – come dimostrano la stabilità dei posti letto e l’assenza di chiusure – perché non viene prorogato?».
Un altro nodo cruciale riguarda l’assenza di soluzioni strutturali. «Se non si intendeva rinnovare i contratti a termine, perché non è stato bandito un concorso pubblico per creare una graduatoria da cui attingere? E se ci sono esuberi in alcune realtà, perché non ricollocare il personale dove serve?», si domanda Lepore, sottolineando che una gestione più efficiente eviterebbe di gravare sugli utenti e sul personale rimasto.
Le richieste del NurSind
Il NurSind non arretra di un millimetro: «Ribadiamo la necessità che vengano prorogati tutti i contratti in scadenza e che si attivino le procedure necessarie per garantire graduatorie da cui attingere personale infermieristico quando serve», ha concluso Lepore. Il sindacato promette di continuare a vigilare affinché i diritti degli infermieri e dei pazienti non vengano calpestati in nome di presunti risparmi a breve termine.