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Opzione Donna 2025. Tutte le novità e i requisiti per la pensione anticipata

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 15/01/2025

AttualitàGoverno

La misura di pensione anticipata dedicata alle lavoratrici, nota come Opzione Donna, è stata confermata anche per il 2025 con i requisiti introdotti dalla Legge di Bilancio 2024. Sebbene molti sperassero in un allentamento delle restrizioni, il governo ha deciso di mantenere invariate le regole, riservando l’accesso a categorie specifiche di lavoratrici.

Vediamo nel dettaglio chi può beneficiare di questa misura e quali sono le condizioni per richiederla.

Chi può andare in pensione con Opzione Donna nel 2025?

Contrariamente alle aspettative, la Legge di Bilancio 2025 non ha introdotto modifiche significative alle disposizioni in vigore per Opzione Donna.

Età minima: 61 anni (con alcune riduzioni per le madri e altre categorie specifiche).

  • Contributi versati: almeno 35 anni.

A questi requisiti anagrafici e contributivi si aggiungono criteri selettivi che restringono ulteriormente la platea delle lavoratrici ammesse. Possono accedere al pensionamento anticipato solo le donne che rientrano in una delle seguenti categorie:

  1. Dipendenti di aziende in crisi: lavoratrici licenziate o impiegate presso imprese con un tavolo di crisi aziendale attivo.
  2. Caregiver: donne che assistono da almeno sei mesi persone conviventi con disabilità grave, certificata secondo la Legge 104/1992.
  3. Invalidità civile: lavoratrici con una riduzione della capacità lavorativa pari o superiore al 74%, accertata dalle competenti Commissioni.

 

Regole di calcolo e trattamento economico

Le pensioni erogate tramite Opzione Donna vengono calcolate interamente con il sistema contributivo, che spesso comporta un assegno ridotto rispetto a quello retributivo o misto. È importante quindi valutare attentamente l’impatto economico di questa scelta prima di presentare la domanda.

 

Riduzioni per le madri: i dettagli

La normativa continua a prevedere alcune agevolazioni per le donne con figli:

  • Un anno di riduzione per le lavoratrici con un figlio.
  • Due anni di riduzione per chi ha due o più figli.

Questo significa che una madre con due figli potrebbe accedere alla pensione già a 59 anni, a condizione di soddisfare il requisito contributivo di 35 anni.

 

Finestre mobili: tempi di erogazione

Come già previsto negli anni precedenti, anche nel 2025 si applicano le cosiddette finestre mobili, che stabiliscono un periodo di attesa tra la maturazione dei requisiti e l’erogazione effettiva della pensione. I tempi variano in base alla categoria di lavoratrici:

  • 12 mesi per le dipendenti.
  • 18 mesi per le lavoratrici autonome.

Questi tempi tecnici vanno tenuti in considerazione nel calcolo della decorrenza effettiva del trattamento pensionistico.

 

Norme aggiuntive e circolare INPS in arrivo

Si attende ora una circolare dell’INPS che chiarisca gli aspetti operativi e confermi le procedure per il 2025. Tuttavia, le indicazioni principali rimangono invariate rispetto all’anno precedente. Per le caregiver, ad esempio, è richiesto che l’assistenza alla persona disabile sia continuativa per almeno sei mesi e che questa risulti convivente.

Per quanto riguarda le patologie invalidanti, si applicano le definizioni già contenute nel Decreto n. 278/2000, che specifica le condizioni mediche riconosciute.