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Le vostre tesi: Le Centrali Operative Territoriali COT

Isabella La Pumadi
Isabella La Puma
Pubblicato il: 27/01/2025

Professione e lavoroStudenti infermieri

Infermieristicamente aiuta gli studenti con le loro tesi. Pubblichiamo e divulghiamo i vostri questionari in modo da farvi avere più risposte possibili, quindi più dati da utilizzare!

Oggi divulghiamo il questionario della collega Mariaelena, prossima alla laurea magistrale in Scienze Infermieristiche ed Ostetriche, che ci chiede un aiuto nella stesura della tesi attraverso la compilazione di un questionario. L’argomento scelto dalla collega è la conoscenza dei sanitari circa le competenze afferenti alle Centrali Operative Territoriali. Lo scopo è quello di comprendere quanto sia stato fatto per divulgare le informazioni riguardanti il nuovo assetto territoriale.

Ad introdurre formalmente le centrali operative territoriali (COT) nell’organizzazione del Servizio sanitario nazionale è stato l’art. 1 comma 8 del D.L. 19/05/2020, n. 342 che testualmente recita: “Per garantire il coordinamento delle attività sanitarie e sociosanitarie territoriali, così come implementate nei piani regionali, le regioni e le province autonome provvedono all'attivazione di centrali operative regionali, che svolgano le funzioni in raccordo con tutti i servizi e con il sistema di emergenza-urgenza, anche mediante strumenti informativi e di telemedicina”. All’epoca si era nella fase più intensa della pandemia da Covid-19 e le centrali operative, finanziate dallo stesso art. 1, dovevano servire a rafforzare l'offerta sanitaria e sociosanitaria territoriale, necessaria a fronteggiare l'emergenza epidemiologica conseguente alla diffusione del COVID-19 con l'obiettivo di implementare e rafforzare un solido sistema di accertamento diagnostico, monitoraggio e sorveglianza della circolazione del virus, oltre ad assicurare una presa in carico precoce dei pazienti contagiati, dei pazienti in isolamento domiciliare obbligatorio, dimessi o paucisintomatici non ricoverati e dei pazienti in isolamento fiduciario.

Successivamente, nel 2021, il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), nell’ambito degli investimenti previsti per il potenziamento delle cure domiciliare prevede l’attivazione di 600 Centrali COT, una in ogni distretto, con la funzione di coordinare i servizi domiciliari con gli altri servizi sanitari, assicurando l'interfaccia con gli ospedali e la rete di emergenza-urgenza. Per la creazione delle COT viene prevista una spesa di 280 milioni di euro soprattutto per l’interconnessione tecnologica.

Tutti gli attori del sistema, personale distrettuale e ospedaliero, possono richiedere l’intervento della COT, ovvero: MMG, PLS e medici di continuità assistenziale, medici specialisti ambulatoriali interni, e altri professionisti sanitari presenti nei servizi aziendali e distrettuali nonché personale delle strutture di ricovero intermedie, residenziali e semiresidenziali. La COT deve essere operativa 7 giorni su 7 (come da standard prescrittivo) e deve essere dotata di infrastrutture tecnologiche ed informatiche quali ad esempio: piattaforma comune integrata con i principali applicativi di gestione aziendale, software con accesso al Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) e ai principali database aziendali, software di registrazione delle chiamate. Al fine di garantire un accesso alla totalità dei servizi disponibili sul territorio, nonché affrontare situazioni complesse o di emergenza, è fondamentale che la COT, a livello regionale, usufruisca di un sistema informativo condiviso e interconnesso con la Centrale Operativa Regionale. La COT è un servizio a valenza distrettuale. Lo Standard di personale di una COT per 100.000 abitanti: 1 coordinatore infermieristico, 3-5 Infermieri, 1-2 unità di Personale di Supporto (standard prescrittivo). La responsabilità del funzionamento della COT, della gestione e del coordinamento del personale è affidata ad un coordinatore aziendale infermieristico (Decreto M.S. 77/2022) di cui alla L. n. 6 251/2000, adeguatamente formato e preferibilmente che abbia conseguito la laurea magistrale (Martini L, 2022). Per svolgere le attività sopra citate, ivi incluse quella di integrazione ospedale-territorio che necessitano di una valutazione multidimensionale, le COT prevedono l’interazione di figure professionali diverse: Infermiere case manager, Medico, Assistente sociale per la valutazione dei pazienti con bisogni sociali più o meno complessi, determinanti ai fini della scelta del setting di destinazione, così come di personale amministrativo.

Parliamo dunque di una grande rivoluzione, attesa e necessaria, che è già cominciata ma di cui forse non tutti i professionisti del settore hanno contezza. Mariaelena indaga proprio la conoscenza che i colleghi hanno delle COT e della loro funzione. Rispondete numerosi qui!

 

Crediti

www.luoghicura.it

www.salute.gov.it