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Una svolta attesa da anni: il See and Treat debutta a Nuoro

Andrea Tirottodi
Andrea Tirotto
Pubblicato il: 15/04/2025

NursingProfessione e lavoro

 

Comincerà da Nuoro la sperimentazione del modello organizzativo See and Treat in Sardegna. “Il “See and Treat” è introdotto da alcuni anni in realtà avanzate come la Toscana e l’Emilia Romagna e offre risultati riassumibili nella riduzione delle attese e dei tempi di permanenza nei Pronto Soccorso per condizioni di urgenze minori. In questo modello organizzativo il paziente viene preso in carico in una determinata area del Pronto Soccorso, idonea allo svolgimento delle funzioni previste dai citati protocolli medico-infermieristici, ove l’infermiere con competenze avanzate, in possesso di formazione specifica, applica le procedure del caso e assicura il completamento del percorso” si legge in una nota stampa della ASL nuorese di aprile 2024. Un progetto in cui la direzione del pronto soccorso di Nuoro ha fortemente creduto, che ora ha avuto il via libera nell’ultima riunione di Giunta guidata da Alessandra Todde, nuorese, presidente di Regione Sardegna.

Sarà creata un’area dedicata all’interno del Pronto Soccorso per la presa in carico dei pazienti a bassa complessità da parte degli infermieri appositamente formati, per permettere una gestione più rapida ed efficace di quelli selezionati; gli infermieri potranno valutare, trattare e dimettere il paziente in autonomia professionale, sempre in condivisione con il medico. I dati del 2023 del Pronto Soccorso del San Francesco rivelano che il 62% dei casi veniva classificato tra codice bianco e verde e 3325 pazienti avrebbero potuto beneficiare del percorso “See and Treat” con potenziale significativa diminuzione dei tempi d’attesa.

“La sperimentazione del “See and Treat” potrebbe rappresentare una svolta per migliorare l’efficienza gestionale e ridurre significativamente i tempi di attesa nei Pronto Soccorso di tutta la Regione” ha dichiarato l’assessore Bartolazzi e d’altronde “questo approccio è indicato nelle Linee guida nazionali sul triage intraospedaliero del 2019 come uno strumento efficace per ridurre la congestione nei Pronto Soccorso” e ha già dimostrato la sua validità in diversi contesti sanitari sia a livello nazionale che internazionale.

Una buona notizia insomma, posto che gli infermieri ne chiedono l’applicazione da anni e ad ogni cambio di governo. Ma considerato che il metodo non deve più dimostrare la sua efficacia, posto che in altre regioni è applicato da anni con risultati eccezionali, e posto che il pronto soccorso di Nuoro soffre certamente il dramma delle lunghe file ma mai ai livelli di altri nosocomi regionali, gravati da flussi incontenibili di pazienti tutto l’anno e al di là della pressione estiva, viene da chiedersi per quale ragione l’assessorato non abbia dato ai direttori generali delle ASL il compito di attivare il modello in tutti gli ospedali dell’isola.

Ad un anno dalla vittoria delle elezioni, questa amministrazione aveva tutto il tempo per dare ai professionisti ed ai cittadini una dimostrazione chiara e tangibile di cambiamento, di cui speriamo che Nuoro sia di buon auspicio.