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In malattia se positivi al Covid, mancata quarantena e riutilizzo DPI. Il sondaggio nazionale sugli infermieri statunitensi

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 03/06/2020 vai ai commenti

CoronavirusEstero

Sono numerosi gli infermieri statunitensi che sono stati esposti a Covid-19 a causa delle condizioni di lavoro non sicure, mettendo a rischio chi si prende cura dei pazienti.

E’ quanto emerso dai risultati preliminari di un sondaggio nazionale condotto dalla National Nurses Unitet su quasi 23.000 infermieri.

Le risposte, ottenute tra il 15 aprile e il 10 maggio, mostrano l'impatto devastante dell'impreparazione delle aziende sanitarie e del governo.

Condizioni di lavoro pericolose e mancanza di dispositivi di protezione individuale (DPI) ottimali hanno lasciato gli infermieri non protetti.

 Il sondaggio ha rilevato:

  • L’87% degli intervistati ha riferito di aver dovuto riutilizzare un respiratore monouso o una maschera chirurgica con un paziente COVID-19. Il riutilizzo dei DPI monouso è una pratica pericolosa che può aumentare l'esposizione.
  • Il 28% degli intervistati ha dovuto riutilizzare un respiratore dopo averlo decontaminato con pazienti confermati con COVID-19. La decontaminazione dei respiratori non ha dimostrato di essere sicura o efficace, può degradare il respiratore in modo che non offra più protezione e alcuni metodi utilizzano sostanze chimiche tossiche che provocano asma e dermatiti. I datori di lavoro stanno implementando sempre più la decontaminazione dei DPI per risparmiare denaro, mettendo in pericolo la vita degli infermieri nel processo.
  • Il 72% degli infermieri ha riferito che in mancanza di Dpi come tute e camici sterili, ha esposto la propria divisa e se stesso a contatto con pazienti caso sospetto/confermato Covid-19.
  • Il 27% degli infermieri che hanno prestato assistenza a pazienti confermati con COVID-19 ha riferito di essere stati esposto senza DPI adeguati e di aver lavorato nei 14 giorni seguenti all'esposizione. Ciò mette in pericolo personale sanitario e pazienti. I datori di non hanno garantito agli operatori sanitati esposti la quarantena retribuita per proteggere le loro famiglie, colleghi e pazienti.
  • Il 33% degli infermieri ha riferito che il loro datore di lavoro chiedeva loro di utilizzare il congedo per la malattia o le ferie una volta risultati positivi al Covid, senza avere la possibilità di aprire la pratica dell’infortunio.

La mancanza di DPI ottimali ha portato ad alti tassi di infezione.

Il CDC  ha dichiarato, che almeno 9.200 operatori sanitari sono stati infettati, ma è solo la punta dell’Iceberg: la stragrande maggioranza degli infermieri, circa l'84%, ha dichiarato di non essere ancora stata sottoposta a test. Solo circa il 16% degli intervistati è stato testato per COVID-19.

Marialuisa Asta

Fonte: National Nurse United