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Infermieri assenti sui social. Aggrediti, insultati, se cedono andrà molto male

La Redazionedi
La Redazione
Pubblicato il: 16/11/2020

NurSind dal territorioPunto di VistaToscana

Se nella prima ondata i social pullulavano di video e foto di infermieri che ballavano per sdrammatizzare il momento, mostravano i segni dei DPI o cartelli di arcobaleni e di "andrà tutto bene", nella seconda ondata sono scomparsi: stanchi, aggrediti, insulati, accusati di essere untori, stanno cedendo; e se cedono gli infermieri, non andrà tutto bene

 

Vi siete accorti che non ci sono più i video degli infermieri dei reparti Covid che ballano per sdrammatizzare e scaricare la tensione?  Vi siete accorti che non ci sono più centinaia di foto di equipe di infermieri dei reparti Covid con il cartello con l’arcobaleno dell’”andrà tutto bene”?

Sono due delle riflessioni, esposte, da Daniele Carbocci, segretario territoriale NurSind Pisa, su un post pubblico su Faccebok, diventato virale in poche ore.

Continua Carbocci “Vi siete accorti che sono poche anche le foto dei volti stravolti degli infermieri dei reparti Covid dopo ore “mascherati” e bardati come palombari? Vi siete accorti che sono poche anche le interviste agli infermieri o ai medici dei reparti Covid, salvo a quelli ormai diventati macchiette o opinionisti? Vi siete accorti che ormai gli infermieri hanno perso l’entusiasmo della prima ora? Perché non c’è più niente di tutto questo?

Alle domande che incessantemente il sindacalista si pone, frutto dell’attenta osservazione dell’evolversi delle dinamiche sociali della seconda ondata, ci sono le risposte, che spiegano perché tutto quel fervore, energia e determinazione nel salvare il mondo, si sia esaurita - Perché tanti sono gli infermieri dei reparti Covid ormai stanchi, frustrati, depressi.

E ora anche accusati di essere incompetenti nel gestire l’emergenza e, al pari dei medici, di essere addirittura gli untori.

Per carità, lo sapevamo, quando venivamo chiamati eroi, che sarebbe passato presto il tempo dei riconoscimenti e degli onori.

Lo sapevamo che  saremmo ritornati agli insulti e alle aggressioni a cui eravamo abituati prima dell’era Covid.

Il sindacalista, nell’ultima parte del post, lancia un monito alla popolazione - Voi cittadini però sappiate che se cedono gli infermieri, se cede la prima linea, non solo non andrà tutto bene (e quello ormai l’abbiamo capito) ma la situazione non potrà che peggiorare.

Se cedono gli infermieri, se gli infermieri depongono le armi dell’ottimismo, dello spirito di sacrificio, dell’altruismo, del coraggio che hanno sostenuto gli sforzi fatti nella prima ondata, sappiate che andrà molto peggio di quanto si possa immaginare.

Se questa seconda ondata pare stia mietendo meno vittime fra gli infermieri, altrettanto non si può dire per quanto riguarda le ripercussioni psicologiche sui colleghi in prima linea.

Sono troppi ormai gli infermieri che debbono ricorrere all’assistenza psicologica per poter continuare ad affrontare, ogni giorno, lo stress di lavorare con i pazienti Covid, in pochi e spesso in strutture inadeguate.

Sono troppi gli infermieri che allo sforzo psicologico debbono aggiungere gli sforzi fisici che vengono richiesti per mantenere in piedi l’organizzazione dei reparti Covid e di tutti i servizi (dai pronto soccorso alle cure domiciliari) necessari alla gestione della pandemia.

E le aziende non ci aiutano. Anzi chiedono sempre maggiore disponibilità per coprire turni che altrimenti rimarrebbero scoperti. Perché non si è pensato, nei mesi di tregua, di assumere nuovi infermieri per rafforzare il fronte. 

Ora gli infermieri stanno cedendo.

E se cedono gli infermieri, cari cittadini, potrà solo andare peggio.

E la terza ondata, che inevitabilmente ci sarà, non troverà più gli infermieri nelle condizioni psicologiche e fisiche di poter far fronte all’emergenza.