Iscriviti alla newsletter

Assegno unico universale. Dal 2023 arrivano gli aumenti: ecco gli importi

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 25/08/2022 vai ai commenti

Leggi e sentenzeProfessione e lavoro

Per l’assegno unico, partito da poco, vengono annunciati cambiamenti, che riguarderanno gli importi destinati alle famiglie.

La legge 1 aprile 2021, n46 “Delega al Governo per riordinare, semplificare e potenziare le misure a sostegno dei figli a carico attraverso l'assegno unico e universale. (GU Serie Generale n.82 del 06-04-2021), ha previsto l’istituzione dell’assegno unico, che unifica e in parte potenzia i contributi oggi esistenti a sostegno dei nuclei con figli a carico.

 Cos’è l’assegno unico, a chi spetta

L’assegno unico è anche “universale” in quanto spettante a tutte le famiglie con figli (dal settimo mese di gravidanza a 21 anni), senza distinzione tra lavoratori dipendenti ed autonomi, poiché il contributo economico mensile dipenderà dalla situazione economica del richiedente, così come risultante dall’indicatore Isee.

L’assegno compatibile con altre forme di sostegno, come per esempio il reddito di cittadinanza:

  • E’ riconosciuto per  ciascun  figlio minorenne  a  caricoIl  beneficio  decorre  dal  settimo mese di gravidanza. Per i figli successivi al secondo, l'importo dell'assegno è maggiorato;
  • E’ riconosciuto con un importo  inferiore  a quello riconosciuto per i minorenni, per ciascun figlio maggiorenne a carico,  fino  al  compimento  del  ventunesimo  anno  di  età  con possibilità di corresponsione dell'importo direttamente  al  figlio, su sua richiesta, al fine  di  favorirne  l'autonomia. 

Quando è riconosciuto l’assegno per figlio maggiorenne

L'assegno  è concesso solo nel caso in cui  il  figlio  maggiorenne  frequenti  un percorso di  formazione  scolastica  o  professionale,  un  corso  di laurea, svolga un tirocinio ovvero un'attività lavorativa  limitata con reddito complessivo inferiore a un determinato  importo  annuale, sia registrato come disoccupato e in cerca di lavoro presso un centro per l'impiego o un'agenzia per il lavoro o svolga il servizio  civile universale;

 Figli disabili

E’ riconosciuto  un assegno  mensile  di  importo  maggiorato rispetto agli importi relativi ai figli a carico minorenni e maggiorenni,  in  misura  non inferiore al 30 per cento e non superiore al 50 per cento per ciascun figlio  con  disabilità   con  maggiorazione  graduata  secondo   le classificazioni  della  condizione  di  disabilità. Allo stesso va riconosciuto l’assegno  senza maggiorazione, anche  dopo  il compimento del ventunesimo anno di età, qualora  il  figlio  con disabilità risulti ancora a carico.

 

Requisiti di accesso all’assegno:

  • essere cittadino italiano o di uno Stato membro  dell'Unione
  • europea, o suo familiare, titolare del diritto  di  soggiorno  o  del
  • diritto di soggiorno permanente, ovvero essere cittadino di uno Stato non appartenente all'Unione  europea  in  possesso  del  permesso  di soggiorno UE per soggiornanti di lungo  periodo  o  del  permesso  di soggiorno per motivi di lavoro o di ricerca di durata almeno annuale
  • essere soggetto al pagamento  dell'imposta  sul  reddito  in Italia
  • essere residente e domiciliato  con  i  figli  a  carico  in Italia per la durata del beneficio
  • essere stato o essere residente in  Italia  per  almeno  due anni, anche non continuativi, ovvero essere titolare di un  contratto di lavoro a tempo indeterminato  o  a  tempo  determinato  di  durata almeno biennale.

Al riconoscimento dell’assegno unico, restano in vigore:

  • i Bonus asilo nido
  • i bonus per forme di assistenza presso la propria abitazione
  • le detrazioni fiscali per alcune delle spese sostenute in favore dei figli a carico: ad esempio per le spese sanitarie e farmaceutiche, per l’istruzione e per le attività sportive

Gli aiuti sono stati eliminati, perché inglobati nell’assegno unico sono:

  • il Premio alla nascita
  • l’Assegno di natalità
  • l’Assegno ai nuclei familiari con almeno 3 figli minori
  • l’Assegno per il nucleo familiare
  • alcune detrazioni per carichi di famiglia
  • il Fondo di sostegno alla natalità
  • l’Assegno temporaneo per i figli.

Gli importi

Ai nuclei familiari con ISEE inferiore a 15.000 euro, spetta per ogni figlio minore un assegno base di 175 euro.

Questo valore decresce al crescere dell’ISEE, fino a stabilizzarsi a 50 euro mensili a figlio per ISEE pari o superiori a 40.000 euro.

A questa base si sommano varie maggiorazioni per:

  • ogni figlio successivo al secondo;
  • famiglie numerose;
  • figli con disabilità;
  • madri di età inferiore ai 21 anni;
  • nuclei familiari con due percettori di reddito.

Una maggiorazione temporanea è, inoltre, prevista per i nuclei familiari con ISEE inferiore a 25.000 euro.

Cosa cambia nel 2023

Due importanti novità sono in arrivo per il 2023. La prima è che l’assegno diventa automatico: l’INPS provvederà ad erogare automaticamente ogni anno il sussidio agli aventi diritto di cui conosce la situazione reddituale.

La seconda grande novità riguarda l’importo: dal 2023 scattano degli aumenti. L’importo dell’assegno unico sarà rivalutato sulla base del tasso di inflazione.

Ma di quanto aumenterà? Dal tetto massimo di 175 euro mensili attuali si potrebbe arrivare fino a 190 euro: un aumento quindi di circa 15 euro.