Infermiera a processo: 125 mila euro a settimana e nomina ad erede universale di un anziano ricco
Si era fatta intestare un costoso appartamento dal valore di 2 milioni e 600 mila euro nel centro storico di Roma, una polizza vita da tre milioni di euro e una paghetta di 125 euro a settimana.
E’ finita a processo l’infermiera Antea Placida Retta, la cinquantasettenne è rea di aver raggirato un anziano signore l'imprenditore sanitario Mario Di Carlo.
I fatti
Come riporta Il Messaggero, i fatti risalgono all'arco temporale compreso tra il 2009 e il 2015. I due si sono conosciuti in ospedale, allora la moglie di Di Carlo stava male ed era ricoverata nella struttura. In quegli anni l'imprenditore mostrava i primi segni di demenza senile, l'infermiera secondo l'accusa approfittando della sua fragilità è riuscita ad ottenere la sua fiducia e lo ha raggirato. L'infermiera è riuscita a farsi assumere nella rsa a gestione famigliare Villa Delia e a farsi nominare erede universale a danno di tre nipoti di Di Carlo.
A raccontare ai nipoti del raggiro, è stato l‘autista di Di Carlo, Gino Cerrone, anche lui imputato per circonvenzione di incapace: Si sarebbe fatto intestare numerosi assegni, per un valore complessivo di 74mila euro.