Assegno unico 2023. Ecco quando presentare l’ISEE per ottenere gli aumenti. Le tabelle degli importi
La legge 1 aprile 2021, n46 “Delega al Governo per riordinare, semplificare e potenziare le misure a sostegno dei figli a carico attraverso l'assegno unico e universale. (GU Serie Generale n.82 del 06-04-2021), ha previsto l’istituzione dell’assegno unico, che unifica e in parte potenzia i contributi oggi esistenti a sostegno dei nuclei con figli a carico.
Cos’è l’assegno unico, a chi spetta
L’assegno unico è anche “universale” in quanto spettante a tutte le famiglie con figli (dal settimo mese di gravidanza a 21 anni), senza distinzione tra lavoratori dipendenti ed autonomi, poiché il contributo economico mensile dipenderà dalla situazione economica del richiedente, così come risultante dall’indicatore Isee.
L’assegno è riconosciuto
- per ciascun figlio minorenne a carico. Il beneficio decorre dal settimo mese digravidanza. Per i figli successivi al secondo, l'importo dell'assegno è maggiorato;
- con un importo inferiore a quello riconosciuto per i minorenni, per ciascun figlio maggiorenne a carico, fino al compimento del ventunesimo anno di età con possibilità di corresponsione dell'importo direttamente al figlio, su sua richiesta, al fine di favorirne l'autonomia.
Quando è riconosciuto l’assegno per figlio maggiorenne
L'assegno è concesso solo nel caso in cui il figlio maggiorenne frequenti un percorso di formazione scolastica o professionale, un corso di laurea, svolga un tirocinio ovvero un'attività lavorativa limitata con reddito complessivo inferiore a un determinato importo annuale, sia registrato come disoccupato e in cerca di lavoro presso un centro per l'impiego o un'agenzia per il lavoro o svolga il servizio civile universale;
Figli disabili
E’ riconosciuto un assegno mensile di importo maggiorato rispetto agli importi relativi ai figli a carico minorenni e maggiorenni, in misura non inferiore al 30 per cento e non superiore al 50 per cento per ciascun figlio con disabilità con maggiorazione graduata secondo le classificazioni della condizione di disabilità. Allo stesso va riconosciuto l’assegno senza maggiorazione, anche dopo il compimento del ventunesimo anno di età, qualora il figlio con disabilità risulti ancora a carico.
Requisiti di accesso all’assegno:
- essere cittadino italiano o di uno Stato membro dell'Union europea, o suo familiare, titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, ovvero essere cittadino di uno Stato non appartenente all'Unione europea in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo o del permesso di soggiorno per motivi di lavoro o di ricerca di durata almeno annuale
- essere soggetto al pagamento dell'imposta sul reddito in Italia
- essere residente e domiciliato con i figli a carico in Italia per la durata del beneficio
- essere stato o essere residente in Italia per almeno due anni, anche non continuativi, ovvero essere titolare di un contratto di lavoro a tempo indeterminato o a tempo determinato di durata almeno biennale.
Al riconoscimento dell’assegno unico, restano in vigore:
- i Bonus asilo nido
- i bonus per forme di assistenza presso la propria abitazione
- le detrazioni fiscali per alcune delle spese sostenute in favore dei figli a carico: ad esempio per le spese sanitarie e farmaceutiche, per l’istruzione e per le attività sportive
Gli aiuti sono stati eliminati, perché inglobati nell’assegno unico sono:
- il Premio alla nascita
- l’Assegno di natalità
- l’Assegno ai nuclei familiari con almeno 3 figli minori
- l’Assegno per il nucleo familiare
- alcune detrazioni per carichi di famiglia
- il Fondo di sostegno alla natalità
- l’Assegno temporaneo per i figli.
Gli importi e le maggiorazioni
Dal 1° marzo 2023 coloro che nel corso del periodo gennaio 2022 – febbraio 2023 abbiano presentato una domanda di Assegno unico e universale per i figli a carico , accolta e in corso di validità, beneficeranno dell’erogazione d’ufficio della prestazione da parte dell’INPS, senza dover presentare una nuova domanda.
Per la quantificazione dell’Assegno unico resta, per tutti i beneficiari, l’obbligo di presentare la nuova DSU per il 2023, per rinnovare l’ISEE . In assenza di una nuova DSU , correttamente attestata, l’importo dell’Assegno unico sarà calcolato a partire da marzo 2023 con riferimento agli importi minimi previsti
Le prossime mensilità di gennaio e febbraio 2023 saranno calcolate in base all’Isee 2022, oppure facendo riferimento ad Isee 2023 se già presente. Da marzo, l'importo sarà determinato in base all'Isee 2023 ovvero, in mancanza di Isee 2023, l’assegno sarà calcolato con riferimento ai valori minimi previsti dalla norma, salvo conguaglio con tutti gli arretrati in caso di presentazione dell'Isee entro il 30 giugno.
Gli importi eventualmente già erogati per l’annualità 2023 saranno adeguati a partire dal mese di marzo 2023 con la corresponsione degli importi dovuti arretrati. Per chi la aggiornerà entro il 28 febbraio 2023, gli importi saranno adeguati già da marzo 2023. L’Isee in scadenza al 31 dicembre continuerà ad essere usato per determinare gli importi dell’assegno relativi alle mensilità di gennaio e febbraio 2023.