Assistente infermiere, Ddl Lega: gli anni di formazione salgono a 5. Ecco le novità
La proposta di legge sull'istituzione della figura dell'assistente infermiere, a prima firma del Senatore Massimo Garavaglia (Lega), è stata recentemente assegnata alla Commissione Affari Sociali del Senato. Questo disegno di legge, secono la Lega, mirerebbe a rispondere a una delle più gravi criticità del sistema sanitario italiano: la cronica carenza di personale infermieristico.
Un quadro preoccupante
I dati sono eloquenti. Secondo l'OCSE, in Italia ci sono solo 6,3 infermieri ogni 1.000 abitanti, contro una media europea di 8,3, con picchi di 18 in Svizzera e Norvegia. Il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) conta circa 270.000 infermieri, a cui si aggiungono 80.000 operatori in strutture private e 45.000 autonomi. Tuttavia, la domanda resta largamente insoddisfatta, con 20.000 posti vacanti ogni anno e un rapporto infermieri-medici fermo a 1:1, ben al di sotto della proporzione raccomandata dall’OMS di 4:1.
A ciò si aggiunge l'emigrazione professionale: quasi 30.000 infermieri italiani lavorano all'estero e ogni anno oltre 3.000 seguono la stessa strada. La situazione è aggravata dal calo delle iscrizioni ai corsi di laurea in scienze infermieristiche, con una flessione del 10% nel 2023 rispetto all'anno precedente.
La proposta di legge
Il disegno di legge introduce la figura dell'assistente infermiere, un ruolo intermedio tra l’operatore sociosanitario (OSS) e l’infermiere laureato. Questa nuova figura intenderebbe ridistribuire il carico di lavoro, migliorando la qualità dell'assistenza ai pazienti e alleviando la pressione sugli infermieri.
Formazione e percorso
L’accesso al ruolo di assistente infermiere avverrà attraverso un percorso quinquennale in scuole professionali specifiche, da istituire presso ospedali e istituti riconosciuti. I primi due anni saranno generali, mentre il triennio finale sarà orientato alla formazione specialistica e al tirocinio pratico. Il diploma ottenuto avrà valore di titolo di maturità, consentendo anche l’eventuale proseguimento degli studi universitari.
Obiettivi del disegno di legge
Colmare le carenze di organico: la figura dell’assistente infermiere consentirà di soddisfare parte della domanda di personale sanitario, affiancando gli OSS e gli infermieri laureati.
Promuovere la formazione locale: le regioni avranno un ruolo centrale nell’istituzione delle scuole, garantendo una maggiore capillarità della formazione.
Incentivare la carriera sanitaria: attraverso un percorso formativo snello ma completo, la proposta mira a rendere più attrattivo il settore per i giovani, contrastando il calo delle iscrizioni universitarie.
Una Riforma Necessaria per il Futuro del SSN
La creazione della figura dell’assistente infermiere si inserisce nel quadro delle riforme previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che punta a rafforzare l’assistenza territoriale e ospedaliera. Si tratta di un passo necessario per garantire una sanità più efficiente e rispondere alle esigenze crescenti di una popolazione che invecchia.
L’introduzione di una figura intermedia rappresenta un cambiamento strutturale che potrebbe migliorare non solo la qualità dell’assistenza, ma anche le condizioni di lavoro degli operatori sanitari. La proposta, ora al vaglio delle commissioni parlamentari, sarà un banco di prova per verificare la capacità del legislatore di affrontare le sfide del sistema sanitario italiano.
Il DDl in breve:
Formazione specifica
L’accesso alla professione dell’assistente infermiere richiede un percorso formativo specifico, strutturato su cinque anni. Le scuole professionali dedicate potranno essere istituite dalle Regioni e dalle Province autonome presso istituti ospedalieri. La formazione sarà regolata da un decreto ministeriale, che ne definirà durata, programmi didattici e tirocini.
In particolare:
- Si accede al percorso quinquennale dopo il diploma di scuola secondaria di primo grado.
- Al triennio finale possono accedere anche coloro che abbiano terminato il biennio della scuola secondaria di secondo grado o siano in possesso di un attestato OSS.
- Il diploma finale consentirà non solo l’esercizio della professione, ma anche l’accesso a qualsiasi corso di laurea universitario, offrendo una base solida per ulteriori specializzazioni.
Competenze e funzioni dell’Assistente Infermiere
L’assistente infermiere sarà una figura chiave nell’assistenza di primo livello, capace di operare in ambiti ospedalieri, domiciliari e territoriali. Le sue funzioni principali includono:
- Assistenza infermieristica primaria.
- Collaborazione con altre figure sanitarie nella prevenzione, educazione alla salute e monitoraggio epidemiologico.
- Svolgimento di tutoraggio e attività educative, con riconoscimento di crediti ECM (Educazione Continua in Medicina).
Questa figura lavorerà sia in strutture pubbliche che private, profit e non profit, in contesti residenziali e semiresidenziali, adattandosi alle necessità del sistema sanitario.
Inquadramento e prospettive professionali
Il riconoscimento della nuova figura rientra in una riorganizzazione più ampia delle professioni sanitarie non mediche. Un elenco specifico delle funzioni di ogni ruolo sarà redatto entro 90 giorni dall’entrata in vigore della legge, offrendo un quadro chiaro delle competenze di ciascuna figura.