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Mancata firma Contratto: Governo pronto a atto unilaterale. Addio a novità normativa

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 23/02/2025

Contratto Nazionale

 

Nuovo nulla di fatto nella trattativa per il rinnovo del contratto 2022-2024 del Comparto Sanità. L’incontro tenutosi il 20 febbraio si è concluso senza un accordo, con le parti che hanno ribadito le loro posizioni. Il presidente dell’Aran, Antonio Naddeo,in un'intervista rilasciata a Quotidiano Sanità, ha sottolineato come il mancato accordo penalizzi in primis i lavoratori, che non ricevono gli aumenti previsti nelle buste paga nonostante le risorse siano già state stanziate dal Governo.

Trattativa in stallo: nessun margine per nuove risorse

Il confronto tra Aran e sindacati è servito più che altro a valutare la possibilità di riaprire il dialogo, ma le posizioni sono rimaste immutate. La convocazione è stata pensata per ristabilire un contatto dopo l’interruzione della trattativa avvenuta a gennaio. Tuttavia, le divergenze sulle risorse disponibili restano il nodo principale dello stallo. Secondo Naddeo, non si può dire che le risorse siano insufficienti, poiché si tratta di un aumento medio di 350 euro al mese per i lavoratori del settore.

I sindacati, in particolare Cgil, Uil e Nursing Up, ritengono invece che i fondi stanziati non siano adeguati. L’Aran ribadisce che non ci saranno ulteriori fondi, sottolineando che il Governo ha già chiarito che i 3,7 miliardi previsti per i due trienni contrattuali (2022-2024 e 2025-2027) sono quelli disponibili e non ci saranno incrementi.

Le possibili conseguenze: ipotesi erogazione unilaterale

Il futuro della trattativa appare incerto. Naddeo non esclude che il Governo possa intervenire direttamente, sottolineando che le risorse devono essere utilizzate e, se il contratto non venisse firmato, si potrebbe arrivare a un’erogazione unilaterale per via legislativa. Tuttavia, una simile soluzione rappresenterebbe un fallimento della contrattazione sindacale e le novità normative previste nel contratto non potrebbero entrare in vigore senza una firma.

Un ulteriore ostacolo alla ripresa del dialogo è rappresentato dalle imminenti elezioni per le Rsu (Rappresentanze Sindacali Unitarie), che potrebbero irrigidire ulteriormente le posizioni dei sindacati. Naddeo ha chiuso alla possibilità di una nuova convocazione a breve termine, ritenendo che il clima difficilmente cambierà dopo la tornata elettorale sindacale.

Il nodo delle indennità di Pronto Soccorso

Durante l’intervista, il presidente dell’Aran ha affrontato anche il tema delle indennità di Pronto Soccorso, oggetto di una recente controversia sollevata dalla Regione Lazio. Ha chiarito che la normativa è inequivocabile e prevede la ripartizione delle risorse tramite il CCNL 2022-2024, con le disposizioni inserite in una tabella della bozza di contratto. L’Aran ha risposto a una richiesta di chiarimento, ribadendo che la questione è di natura contrattuale e che la responsabilità dell’applicazione ricade sulle istituzioni competenti.

Il rinnovo del contratto del Comparto Sanità continua a rimanere bloccato, con i sindacati che chiedono più fondi e il Governo che ritiene di aver già stanziato risorse adeguate. Nel frattempo, i lavoratori del settore restano in attesa degli aumenti previsti. La possibilità di un intervento unilaterale da parte dell’Esecutivo è sul tavolo, ma rappresenterebbe una sconfitta per la contrattazione collettiva. Il futuro della trattativa è dunque incerto e, almeno per il momento, non sembrano esserci spiragli per una soluzione condivisa.