Torino, infermieri in protesta: NurSind contro il divieto d’uso delle cucine nei reparti
“Non siamo scolari da rieducare ma professionisti da rispettare.” È il messaggio che arriva chiaro e forte dagli infermieri dell’ospedale Molinette di Torino, attraverso la voce di NurSind, il sindacato delle professioni infermieristiche, dopo l’ennesima circolare diramata dalla direzione sanitaria della “Città della Salute”.
La miccia è stata accesa da una disposizione interna che vieta l’accesso del personale sanitario alle cucine di reparto, spazi utilizzati spesso per bere un bicchiere d’acqua, consumare un pasto veloce o semplicemente prendersi un attimo di tregua durante i turni massacranti. La direzione giustifica il provvedimento con motivazioni legate all’igiene, all’ordine e alla corretta gestione delle scorte alimentari per i degenti. Ma tra il personale si parla apertamente di “accuse generalizzate” e “tono punitivo”.
NurSind: “Così si alimenta solo malessere e frustrazione”
A denunciare il crescente malcontento è proprio NurSind, che da mesi monitora con preoccupazione l’inasprirsi dei rapporti tra vertici aziendali e operatori sanitari. “Non è il contenuto della circolare a far discutere – precisano dal sindacato – ma la forma e l’approccio. Si trasmette l’idea che il personale sanitario abusi sistematicamente degli spazi comuni, quando in realtà si tratta di comportamenti isolati, se accaduti”.
La nota ufficiale della direzione parla di “ostacolo alla pulizia e alla logistica” causato dalla presenza del personale nelle cucine di reparto. Ma per NurSind si tratta di un provvedimento che rischia di colpire indistintamente tutti, anche chi ha sempre operato con rispetto e buonsenso. “Se c’è stato un eccesso, lo si individui e si intervenga puntualmente – sottolineano – ma non si usi il manganello su un’intera categoria che sta reggendo da anni un sistema in affanno.”
Ospedale sotto pressione, clima rovente dentro e fuori
Non bastano il caldo torrido, l’assenza di adeguati impianti di climatizzazione e i turni spesso scoperti per carenza di personale. A rendere ancora più pesante il clima ci pensano circolari che, invece di supportare il lavoro quotidiano degli infermieri, sembrano aggiungere ulteriori barriere e tensioni.
NurSind torna quindi a chiedere rispetto, comprensione e coinvolgimento nelle decisioni che impattano la quotidianità degli operatori. “Serve dialogo, non ordini calati dall’alto – dicono i rappresentanti sindacali –. Siamo professionisti che meritano condizioni di lavoro dignitose, non destinatari di continui ammonimenti.”
Una professione sotto stress
La protesta degli infermieri torinesi è il sintomo di un disagio più ampio, che non nasce oggi. Il sindacato NurSind lo denuncia da tempo: mancano ascolto, risorse e considerazione, mentre aumentano i carichi, le responsabilità e ora anche le limitazioni quotidiane. “Non abbiamo bisogno di lectio magistralis – concludono – ma di un’azienda che sappia vedere chi tiene in piedi l’assistenza ogni giorno, anche nei momenti più critici.”
La palla passa ora alla direzione sanitaria: persistere sulla linea dura o aprire un confronto costruttivo? Gli infermieri, e con loro NurSind, hanno già fatto la loro mossa.