La fonte di legge del profilo professionale dell’infermiere e le attività di competenza
di
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 05/04/2024 vai ai commenti
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La professione dell'infermiere in Italia è definita e regolamentata con precisione dal Decreto Ministeriale 14 settembre 1994, n. 739, un testo legislativo fondamentale che ha marcato un punto di svolta per l'identità professionale degli infermieri nel paese. Questo decreto non solo delinea le competenze e i compiti dell'infermiere ma rappresenta anche un riconoscimento ufficiale della loro importanza nel sistema sanitario, superando l'antica concezione dell'infermiere come mero ausiliario del personale medico.
Articolo 1, comma 1, del DM 739/94 stabilisce che l'infermiere è un operatore sanitario qualificato, il cui lavoro è imprescindibile per la gestione dell'assistenza generale infermieristica. Per esercitare, è necessario possedere un diploma universitario abilitante e l'iscrizione all'albo professionale, garanzie di un percorso formativo adeguato e di un impegno professionale continuo.
L'evoluzione della figura dell'infermiere viene enfatizzata ulteriormente dalla descrizione del suo ruolo operativo: l'assistenza infermieristica viene definita come un'attività complessa che comprende aspetti preventivi, curativi, palliativi e riabilitativi. Questa assistenza si manifesta attraverso un approccio che è insieme tecnico, relazionale ed educativo, sottolineando l'importanza della comunicazione e dell'educazione sanitaria come parte integrante dell'assistenza infermieristica.
Le responsabilità dell'infermiere si estendono dalla partecipazione all'identificazione dei bisogni di salute individuale e collettiva, alla pianificazione e gestione degli interventi assistenziali, fino alla garanzia dell'applicazione corretta delle prescrizioni diagnostico-terapeutiche. Inoltre, la legge riconosce esplicitamente l'autonomia professionale dell'infermiere, inclusa la capacità di avvalersi del personale di supporto "ove necessario", sottolineando una crescente autonomia decisionale.
Questa autonomia è ulteriormente evidenziata nella contribuzione alla formazione del personale di supporto e nel coinvolgimento diretto in attività di aggiornamento professionale e ricerca, segnando un distacco definitivo dall'antico ruolo subordinato rispetto alla professione medica.
In aggiunta, il DM 739/94 prevede anche lo sviluppo di una formazione post-base per la pratica specialistica, permettendo agli infermieri di acquisire competenze avanzate in specifici campi dell'assistenza, quali sanità pubblica, pediatria, salute mentale-psichiatria, geriatria e assistenza in aree critiche. Questa specializzazione sottolinea l'importanza di un approccio mirato e altamente qualificato nell'assistenza infermieristica, riconoscendo la complessità e la diversificazione delle esigenze sanitarie della popolazione.
In conclusione, il Decreto Ministeriale 14 settembre 1994, n. 739, non solo ha stabilito le fondamenta per la pratica professionale infermieristica in Italia, ma ha anche aperto la strada a un'evoluzione continua della professione. Attraverso la definizione di un profilo professionale chiaro e dettagliato, il decreto ha contribuito significativamente alla valorizzazione degli infermieri come professionisti essenziali all'interno del sistema sanitario, con un impatto profondo sull'assistenza al paziente e sulla qualità dei servizi sanitari nel paese.
da:
- La responsabilità nelle professioni sanitarie (Carlo Piccoli, Alessandro Sarteanesi)
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