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Dalle riconversioni alla presenza dei DPI. Siamo pronti alla nuova ondata Covid?

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La Redazione
Pubblicato il: 28/09/2020 vai ai commenti

Lettere alla Redazione

Gentile Redazione,

come nei mesi precedenti, oggi , nuovamente,  diverse unità operative dei vari nosocomi della regione Lazio, si trovano ad affrontare il processo di conversione in reparti Covid, ed il personale sanitario si trova catapultato ancora una volta, in una realtà lavorativa già sperimentata, ma che oggi come allora, riserva un grado di complessità non indifferente, complicato da una gestione aziendale, che continua a presentare delle falle, nonostante l’esperienza da poco lasciata alle spalle. E’ il caso del Policlinico Umberto I di Roma, dove nell’arco di pochi giorni sono state implementate le degenze Covid, riadattando i reparti che fino a ieri svolgevano attività di medicina o chirurgia. Un processo di conversione che sembrerebbe essere stato affrontato in maniera superficiale, come si è potuto apprendere dal servizio televisivo andato in onda su  La7, all’interno di “Piazza pulita”: delle tante falle presenti nel nosocomio, una su tutte è stata l’assenza di percorsi differenziati dedicati al passaggio di pazienti affetti da SarsCov – 2, sia per l’accesso al Pronto Soccorso che alla Terapia Intensiva.

Per stessa ammissione da parte dei dipendenti dell’azienda ospedaliera, la sensazione di essere “in balia del fai da te” pone un punto di riflessione; “quanto realmente siamo pronti per una eventuale seconda ondata?”

La condizione descritta di precarietà, la sensazione di non aver imparato nulla dall’esperienza appena trascorsa, in tema di pandemia, contribuisce a far riemergere timori ed incertezze che solo pochi mesi fa avevano invaso gli animi della comunità infermieristica, che nonostante le fragilità di un sistema sanitario visibilmente toccato da una mala gestione decennale, era riuscita a mettere in atto uno spirito di adattamento esemplare da riuscire a  far fronte all’emergenza.  Oggi come allora l’infermiere sta rispondendo con enorme senso di responsabilità e professionalità alla causa, riadattando l’attività lavorativa per contrastare la diffusione del virus e scongiurare una nuova ondata, ma la scarsa organizzazione, rischia di vanificare gli sforzi degli infermieri e di tutto il personale sanitario.

Quali insegnamenti ha apportato la storia recente?

Ribadiamo, quindi, a gran voce alla nostra classe politica, che l’infermiere non merita di essere inviato al fronte in balia degli eventi ma pretende di svolgere la propria professione in condizioni lavorative che permettano di operare in maniera più idonea e sicura, disponendo di protocolli chiari e definiti.

Marco Piergentili, Infermiere

 

Bibliografia

Globalist.it

https://www.la7.it/piazzapulita/video/covid-i-casi-aumentano-siamo-pronti-per-uneventuale-seconda-ondata-24-09-2020-341405