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Emorragie da ferite da guerra. L’utilizzo del Tourniquet: cos’è, come si usa e l'efficacia

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 25/05/2022 vai ai commenti

NursingProfessione e lavoro

In una revisione della letteratura di Aniarti, pubblicato sulla rivista Scenario,  il tourniquet si è dimostrato efficace nel trattamento delle emorragie anche quando non utilizzato dal personale sanitario.

Ricerche sul campo dimostrano come il suo utilizzo permette una percentuale di sopravvivenza molto elevata, con tempi di trasferimento presso strutture attrezzate fino a 6 ore e senza complicazioni, ovvero senza perdite dell’arto.

Dall’inizio del conflitto, la televisione ucraina trasmette video informativi alla popolazione per insegnare a curare le ferite da armi da fuoco e fornire ai cittadini le primarie ed essenziali istruzioni di pronto soccorso.

L’emorragia arteriosa è una delle principali cause di morte in ambito civile e militare. Nonostante la pressione manuale del sito emorragico sia ancora lo standard di riferimento per il controllo del sanguinamento, l’applicazione precoce in ambito extra-ospedaliero di tourniquet si è dimostrata capace di ridurre le morti con bassi rischi di complicanze.

Negli Stati Uniti d’America è stata riscontrata una rinascita d’interesse per l’utilizzo dei tourniquet in ambito pre ospedaliero nella popolazione civile e questo può anche essere in parte dovuto alle molte maxi emergenze con molte perdite civili degli ultimi decenni.

Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, le lesioni traumatiche sono responsabili di oltre 5 milioni di morti ogni anno in tutto il mondo.

 

Cos’è il Tourniquet

 il tourniquet è un dispositivo salvavita fondamentale, sia in teatri di guerra, sia in contesti civili. Il suo scopo è quello di fermare un’emorragia massiva che potrebbe mettere a rischio la vita del ferito.

Le caratteristiche essenziali che un tourniquet deve avere sono:

  • facilità di applicazione, anche su sè stessi, in ogni condizione,
  • efficacia nel bloccare il flusso sanguigno arterioso a livello distale della ferita.

Mentre invece le indicazioni al suo utilizzo sono:

  • emorragia massiva incontrollata mediante bendaggi compressivi,
  • ferita agli arti (tipicamente braccia e gambe).

Tra i più utilizzati c’è il CAT tourniquet ((Combat Application Tourniquet). Ottimo come strumento di primo soccorso e di auto soccorso in quanto è molto semplice da auto applicarsi.

È costituito da una fascia che forma un bracciale. Una volta applicato questo bracciale, questo cingerà l’arto che presenta la ferita e verrà assicurata e ben stretta con un velcro.

Sulla fascia è presente un bastoncino, che se ruotato, aumenta ulteriormente la stretta attorno al braccio. Quando la rotazione del bastoncino sarà arrivata al punto in cui l’emorragia si è arrestata, lo stesso bastoncino verrà bloccato attorno ad un gancio.Fondamentale è riportare il momento (l’orario) dell’applicazione del Tourniquet, informazione fondamentale per i sanitari che prenderanno in carico il paziente al loro arrivo.

Un ‘applicazione maggiore di 2ore potrebbe comportare un danno permanente muscolare, vascolare, nervoso e cutaneo (anche se ci sono stati casi con posizionamento superiore alle 6 ore con sopravvivenza delle estremità). Va comunque rimosso il prima possibile.

ISTRUZIONI PER L’USO DEL CAT:

  • Posizionarlo più distalmente possibile, almeno a 5 cm dalla fonte di emorragia.
  • Cercare se possibile di preservare le articolazioni.

Applicarlo se possibile su cute scoperta per evitare che scivoli.

Nella revisione della letteratura di Aniarti, su 2982 applicazioni extra-ospedaliere di Tourniquet, effettuate da sanitari, forze dell’ordine o laici, la mortalità non ha mai superato il 10,5% e l’emorragia è stata arrestata efficacemente nella maggior parte dei casi.

Raramente, le amputazioni documentate erano conseguenza dell’applicazione del Touriquet, piuttosto erano conseguenza diretta del trauma subito.