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Un nuovo virus preoccupa la comunità scientifica mondiale: il Langya Virus

Vincenzo Rauccidi
Vincenzo Raucci
Pubblicato il: 10/08/2022 vai ai commenti

AttualitàCoronavirusCoronavirus

Un nuovo tipo di Henipavirus di origine animale (chiamato anche Langya henipavirus, LayV) e che può infettare gli esseri umani è stato trovato nella provincia dello Shandong (Cina orientale) e nella provincia di Henan (Cina centrale), e finora ha infettato 35 persone nelle due province.

La notizia è tratta da una pubblicazione scientifica del New England Journal of Medicine (NEJM) firmata da scienziati provenienti da Cina e Singapore.

Il nuovo tipo di Henipavirus è stato trovato in campioni di tampone faringeo da pazienti con sintomi simil-influenzali  nella Cina orientale con una storia di contatto con animali negli ultimi tempi, secondo i resoconti dei media.

Gli studiosi che hanno partecipato allo studio hanno riferito che questo Henipavirus appena scoperto, che potrebbe provenire da animali, si manifesta con sintomi come febbre, affaticamento, tosse, inappetenza, mialgia e nausea.

L’Henipavirus è una delle più importanti cause emergenti di zoonosi nella regione Asia-Pacifico, hanno riferito i media di Shanghai, osservando che sia il virus Hendra (HeV) che il virus Nipah (NiV) sono noti per avere come organismo ospite un pipistrello il quale, a sua volta, infetta gli esseri umani.

L’Henipavirus può causare gravi malattie negli animali e nell’uomo e sono classificati come virus di livello 4 di biosicurezza con tassi di mortalità tra il 40-75%, secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), un tasso di mortalità più alto di quello del coronavirus.

Attualmente non esiste un vaccino o un trattamento per l’Henipavirus e l’unico trattamento è la terapia di supporto per gestire le complicanze.

I casi di Langya Henipavirus finora non sono stati fatali o molto gravi, quindi non c’è bisogno di scatenare nessun tipo di allarmismo, ha detto Wang Linfa, professore nel programma di malattie infettive emergenti presso la Duke-NUS Medical School che è stato coinvolto nello studio, aggiungendo che è ancora oggetto di studio, in quanto molti virus che esistono in natura hanno risultati imprevedibili quando infettano gli esseri umani.

Nessun significativo clustering spaziale o temporale di Langya Henipavirus è stato trovato fino ad ora, il che significa che la trasmissione da uomo a uomo del virus non è stata dimostrata, anche se rapporti precedenti suggeriscono che il virus può essere trasmesso da persona a persona.

“Il coronavirus non sarà l'ultima malattia infettiva a causare una pandemia in tutto il mondo, poiché le nuove malattie infettive avranno un impatto sempre maggiore sulla vita quotidiana umana”, ha dichiarato Wang Xinyu, vice capo medico presso il dipartimento di malattie infettive dell’ospedale di Huashan affiliato alla Fudan University.

È importante sottolineare che la portata di questo tipo di malattia non dovrebbe essere limitata alle malattie umane, ma dovrebbe essere esaminata in un contesto più ampio, ha detto Wang, osservando che il concetto di “salute” proposto da diverse organizzazioni internazionali negli ultimi anni mira a bilanciare e ottimizzare in modo sostenibile la salute delle persone, animali ed ecosistemi.

Va detto, infine, che tra le 25 specie di piccoli animali selvatici esaminati, l’RNA LayV è stato rilevato prevalentemente nei toporagni (27%), una scoperta che suggerisce che il toporagno potrebbe essere un serbatoio naturale di LayV.