Erogazione TFS/TFR. Tempi più brevi in arrivo?
È stata calendarizzata e avviata la discussione su una proposta di legge sui tempi di erogazione del TFR/TFS ai dipendenti pubblici, a prima firma di Antonio Colucci (M5S).
La decisione della Corte Costituzionale
A giugno dello scorso anno, la Corte Costituzionale, ha decretato l’incostituzionalità delle norme che regolano l’erogazione del TFR/TFS ai dipendenti pubblici. Il differimento della corresponsione dei Tfs ai dipendenti pubblici cessati dall'impiego per raggiunti limiti di età o di servizio contrasta infatti con il principio costituzionale della giusta retribuzione, di cui tali prestazioni costituiscono una componente; principio che si sostanzia non solo nella congruità dell'ammontare corrisposto, ma anche nella tempestività della erogazione.
Si tratta di un emolumento volto a sopperire alle peculiari esigenze del lavoratore in una particolare e più vulnerabile stagione della esistenza umana.
La Corte costituzionale ha detto stop quindi alle attese di anni per ottenere la liquidazione, ma l’imperativo vale solo per i dipendenti Pa che vanno in pensione di vecchiaia, a esclusione quindi delle altre formule di pensione anticipata e di anzianità.
I tempi di erogazione TFR/TFS per i dipendenti pubblici
Ad oggi i tempi di liquidazione del TFS/TFR per i dipendenti pubblici, possono variare dai 105 giorni fino ai 7 anni, a seconda del motivo della cessazione dell’attività lavorativa.
Secondo quanto riportato dall’INPS, la liquidazione viene erogata in tempi brevi, ovvero 105 giorni, in caso di decesso o di inabilità del lavoratore.
I tempi si allungano sensibilmente, con quasi 5 anni di attesa, per i lavoratori che sono andati in pensione con Quota 100 avendo appena compiuto 62 anni di età e 38 di contributi. Chi ha usufruito della misura in vigore fino alla fine del 2021 deve infatti aspettare comunque di raggiungere il più favorevole tra i requisiti previsti dalla riforma Fornero (67 anni di età o 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini) prima di avere diritto alla liquidazione.
Per quanto riguarda il pensionamento per raggiunti limiti di età o di servizio, la liquidazione non viene erogata prima dei 12 mesi, dal momento della cessazione dell’attività lavorativa.
In caso dimissione o di licenziamento, il pagamento della prestazione spettante sarà effettuato non prima di 24 mesi.
Pagamento della liquidazione in base all’importo
A seconda dell’importo della liquidazione, i tempi di eorgazione variano:
- in un’unica soluzione, se l’ammontare complessivo lordo è pari o inferiore a 50mila euro
- in due rate annuali, se l’ammontare complessivo lordo è superiore a 50mila euro e inferiore a 100mila euro;
- in tre rate annuali, se l'ammontare complessivo lordo è pari o superiore a 100mila euro.
Il pagamento rateale, allunga i tempi di liquidazione, infatti la seconda e la terza tranche verranno pagate rispettivamente dopo 12 e 24 mesi dalla data di decorrenza del diritto al pagamento della prima.
Ai tempi di liquidazione, si aggiungono i tempi di istruttoria, di solito 90 giorni, che possono ampliarsi, se le istanze si presentano incomplete sotto il profilo degli elementi utili al calcolo della prestazione.
La proposta di legge
Il deputato del Movimento Cinque Stelle, Antonio Colucci, nella sua proposta di legge promette di accelerare significativamente i tempi di erogazione del TFS : la prima rata dovrebbe essere pagata entro tre mesi dalla pensione, riducendo drasticamente l’attesa rispetto agli attuali 12 mesi.
Il deputato inoltre interviene inoltre delle sulle di pagamento. Attualmente, la prima rata del TFS è limitata a 50mila euro, con soglie più alte che richiedono tempi di attesa maggiori. La nuova proposta suggerisce un incremento di queste soglie (fino a 63mila per la prima rata), adeguandole all’inflazione, per facilitare l’accesso a somme maggiori in tempi più brevi.
La proposta ha ricevuto un apprezzamento cauto da parte del Presidente della Commissione Lavoro, Walter Rizzetto, di Fratelli d’Italia, segnalando una possibile apertura bipartisan. Tuttavia, il governo deve ancora esprimere una posizione ufficiale. Il Ministero dell’Economia dovrà valutare le risorse necessarie per attuare questa modifica.