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Tribunale Agrigento condanna ASP a pagamento buoni pasto per 8mila euro. NurSind: vinti 4 ricorsi

Giuseppe Provinzanodi
Giuseppe Provinzano
Pubblicato il: 05/02/2024

Comunicati StampaNurSind dal territorioSicilia

Nel corso degli ultimi giorni, il giudice del Lavoro presso il Tribunale di Agrigento, Alessandra Di Cataldo, ha emesso una sentenza che ribadisce il diritto dei lavoratori sanitari a ricevere buoni pasto, qualora lavorino almeno sei ore. La decisione è stata presa in seguito al ricorso di quattro infermieri, supportati dal sindacato Nursind, contro l'Azienda Sanitaria Provinciale (ASP) di Agrigento.

La sentenza impone all'ASP di Agrigento il pagamento dei buoni pasto relativi agli ultimi cinque anni, per un ammontare di circa 8 mila euro. In aggiunta, l'azienda dovrà coprire le spese legali, ammontanti a circa mille euro per ciascuna causa. Gli avvocati Salvatore Lincon e Francesca Ferro hanno rappresentato efficacemente gli interessi dei lavoratori durante il processo.

Salvatore Terrana, segretario territoriale del NurSind, commentando la sentenza, afferma: "Questa decisione apre la strada a una serie di ricorsi in relazione a una rivendicazione che consideriamo sacrosanta e sulla quale non abbiamo mai avuto alcun dubbio. Auspichiamo che si possa risolvere rapidamente questa anomalia contrattuale per garantire il diritto dei lavoratori a beneficiare del buono pasto quando svolgono turni di almeno sei ore."

Il giudice Di Cataldo ha sottolineato che il buono pasto deve essere erogato per ogni turno che superi le sei ore, poiché ciò contribuisce al benessere fisico del lavoratore ed è previsto dal contratto collettivo. Inoltre, il Tribunale ha evidenziato che l'ASP non ha istituito un servizio mensa, rafforzando ulteriormente la necessità di riconoscere il diritto al risarcimento.

Questa sentenza potrebbe avere ampie ripercussioni e incentivare altri operatori sanitari a rivendicare i loro diritti in materia di buoni pasto, evidenziando la necessità di garantire condizioni lavorative adeguate nel settore sanitario.