Iscriviti alla newsletter

Assistente Infermiere, facciamo chiarezza. Cosa è Vero e Cosa è Falso?

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 08/10/2024

AttualitàGoverno

Nel panorama del sistema sanitario italiano, l'introduzione della figura dell'Assistente Infermiere (AI) ha generato un acceso dibattito. Nonostante la percezione diffusa tra alcuni settori sindacali, è importante chiarire che questa figura non è stata voluta dal NurSind, sindacato delle professioni infermieristiche, ma dalle Regioni in concerto con gli ordini professionali. La proposta è stata discussa con tutte le organizzazioni sindacali del comparto, le associazioni degli Operatori Socio Sanitari (OSS), il Consiglio Superiore di Sanità e diversi esperti di infermieristica.

2023: la nascita della figura dell’Assistente Infermiere
Nel 2023, il NurSind è stato convocato al tavolo di discussione sulla bozza del testo che prevedeva l'introduzione dell'AI. Durante questo incontro, è stato richiesto un parere sulle proposte avanzate. Pur non essendo stati i promotori dell’idea, i rappresentanti del NurSind hanno partecipato attivamente, evidenziando criticità, proponendo modifiche e riconoscendo alcuni aspetti positivi del progetto. Tuttavia, hanno sottolineato che questa soluzione non affronta adeguatamente il problema di fondo: la carenza di personale infermieristico e la sempre minore attrattività della professione. Un fenomeno che si traduce in un continuo calo di iscrizioni nelle facoltà di infermieristica, già denunciato da tempo dal sindacato.
Secondo il NurSind, l'introduzione dell'Assistente Infermiere non può essere vista come la risposta definitiva alla crisi del settore. Tuttavia, c'è la consapevolezza che il mondo del lavoro sanitario sta cambiando rapidamente e che è necessario affrontare le sfide emergenti con un approccio costruttivo. "Crediamo sia necessario essere pronti alle nuove sfide", hanno dichiarato i rappresentanti del sindacato.

Un consenso sottile ma presente
Al tavolo delle trattative, nessuna organizzazione sindacale ha espresso un parere contrario all'introduzione della nuova figura professionale. Tuttavia, ciò che emerge come principale criticità, secondo il NurSind, non è tanto l’esistenza stessa dell'Assistente Infermiere, ma la gestione del suo ruolo, sia dal punto di vista professionale sia da quello sindacale.
Il segretario del NurSind ha criticato la reticenza di altri sindacati a confrontarsi con il cambiamento, accusandoli di sfruttare la paura del nuovo come strumento politico. "Oggi, tutti i sindacati che dicono di no a questa figura preferiscono cavalcare la paura del cambiamento, piuttosto che rimboccarsi le maniche per trovare il modo migliore di gestire ciò che è inevitabile. È quella la vera sfida sindacale," ha dichiarato. La questione non riguarda quindi solo la creazione di un nuovo profilo lavorativo, ma la necessità di aprire un dialogo costruttivo ai tavoli regionali e aziendali per definirne compiti, responsabilità e modalità di integrazione nel sistema sanitario.

Le imminenti Elezioni RSU e la campagna diffamatoria
Con l'avvicinarsi delle elezioni per le Rappresentanze Sindacali Unitarie (RSU) nel 2024, il clima tra le diverse forze sindacali si è ulteriormente inasprito. Alcuni sindacati hanno avviato una campagna diffamatoria nei confronti del NurSind, accusandolo di aver sostenuto l'introduzione dell'Assistente Infermiere, alimentando così divisioni interne al settore.
Il NurSind, tuttavia, respinge con forza queste accuse. "Troppo comodo fare sciacallaggio", ha affermato il sindacato in una recente dichiarazione, riferendosi alla strategia di alcuni concorrenti sindacali. "Poi, sui tavoli fanno scena muta. Vedremo al tavolo del nuovo contratto collettivo nazionale se non firmeranno la proposta dell'Assistente Infermiere. Che paura hanno?", hanno incalzato i portavoce del NurSind.

Un futuro di sfide e confronti
La figura dell'Assistente Infermiere, sebbene non rappresenti la soluzione definitiva alle difficoltà del sistema sanitario, pone la necessità di affrontare temi centrali come la gestione della carenza di personale, la riorganizzazione delle competenze e il ruolo delle figure di supporto in un contesto sempre più complesso.
Il dibattito su questa nuova figura non può ridursi a una semplice contrapposizione tra favorevoli e contrari, ma richiede un confronto serio e approfondito su come migliorare il sistema sanitario, garantire la qualità delle cure e tutelare i diritti dei lavoratori. La vera sfida per i sindacati, in questo contesto, sarà trovare soluzioni condivise e innovative per affrontare i cambiamenti in atto.