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Stress e burnout negli infermieri: riconoscere i segnali e ristabilire l’equilibrio

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La Redazione
Pubblicato il: 18/11/2024 vai ai commenti

Professione e lavoroStudi e analisi

di Udoamaka Elenwoke 

Lo stress è una condizione che può essere accompagnata da disturbi o disfunzioni di natura fisica, psicologica o sociale ed è conseguenza del fatto che alcuni individui non si sentono in grado di corrispondere alle richieste o alle aspettative riposte in loro.
 Burn out è un termine di origine inglese che letteralmente significa "bruciato", "esaurito" o "scoppiato". Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), il burnout è una sindrome derivante da stress cronico associato al contesto lavorativo, che non riesce ad essere ben gestito.
La sindrome del burnout è caratterizzata da una serie di fenomeni di affaticamento, delusione, logoramento e improduttività che sfociano in prostrazione e disinteresse per la propria attività professionale quotidiana. Nel maggio 2019, il burnout è riconosciuto come "sindrome" e, come tale, è elencato nell'11esima revisione dell'International Classification of Disease (ICD), il testo di riferimento globale per tutte le patologie e le condizioni di salute. L'Organizzazione Mondiale della Sanità definisce il burnout come un "fenomeno occupazionale" derivante da uno stress cronico mal gestito, ma specifica che non si tratta di una malattia o di una condizione medica.
Gli infermieri rappresentano una delle categorie professionali più a rischio di stress e burnout. Il lavoro in corsia, caratterizzato da ritmi intensi e pressioni costanti, è reso ancora più difficile dall’impatto emotivo di assistere quotidianamente pazienti in situazioni difficili. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, il burnout è considerato un vero e proprio fenomeno occupazionale, in cui si manifestano sintomi di esaurimento fisico, mentale e emotivo a causa di un prolungato stress lavorativo.
Negli ultimi anni si è registrato un crescente interesse per l'ambiente di lavoro psicosociale degli operatori sanitari, poiché sono entrambi ad alto rischio di burnout, conflitti di ruolo e insoddisfazione lavorativa. Il burnout, come tipo di risposta prolungata allo stress cronico correlato al lavoro, ha un significato speciale negli ambienti sanitari, dove il personale sperimenta stress sia psicologico-emotivo che fisico.
Per gli infermieri, riconoscere e affrontare questi segnali è fondamentale, non solo per la propria salute, ma anche per garantire cure sicure e di qualità ai pazienti.
“Le lampadine si bruciano quando, dopo essersi riscaldate e raffreddate innumerevoli volte, i loro filamenti diventano fragili e, alla fine, si spezzano. Gli esseri umani si esauriscono quando, dopo aver lavorato e pagato i conti, la loro capacità di trovare un significato nella vita diventa fragile e, alla fine, si spezza.” - Lou Marinoff (filosofo canadese)
Un caso pratico
. Consideriamo il caso di Mariangela, un’infermiera con dieci anni di esperienza nel reparto di medicina d’emergenza. Negli ultimi mesi, ha notato dei cambiamenti nel suo atteggiamento:
fatica a trovare motivazione e, al ritorno a casa, si sente sopraffatta e ansiosa, con poco tempo ed energia per la famiglia. All’inizio ha attribuito tutto alla stanchezza, ma ben presto ha notato che la situazione era sempre più difficile da gestire. Quando si presentava a lavoro le veniva anche la nausea e difficoltà a concentrarsi sul lavoro. Mariangela non è sola: secondo uno studio dell’American Nurses Association, circa il 70% degli infermieri ha riportato sintomi legati al burnout, come esaurimento fisico e mentale, cinismo e una ridotta efficacia professionale.
In uno studio svolto da Fenga et al, sono stati somministrati tre questionari: il Maslach Burnout Inventory (MBI) per stimare il livello di stress lavorativo, l'Occupational Stress Inventory per misurare lo stress occupazionale e la Comrey Personality Scale per identificare le principali caratteristiche della personalità.
Lo studio ha indagato l'interrelazione tra burnout, stress occupazionale e caratteristiche della personalità in un campione di 120 infermieri impiegati nel reparto di malattie infettive e nel reparto di oncologia medica di due importanti ospedali di Messina, Italia.
I risultati hanno mostrato una significativa differenza statistica per quanto riguarda i livelli di burnout nei due gruppi in studio, con un livello di burnout più alto nel personale di Oncologia Medica rispetto al personale di Malattie Infettive. Quest'ultimo gruppo ha anche mostrato un maggiore stress occupazionale rispetto al secondo gruppo, con una significativa differenza statistica per quanto riguarda "fonti di stress", strategie di coping e salute psicologica". Per quanto riguarda i risultati del CPS, alcune caratteristiche della personalità, come predittori della sindrome da burnout, sono state trovate nel personale di Oncologia Medica.
Questo studio sottolinea l'importanza del ruolo dell'ambiente di lavoro psicosociale e le interrelazioni tra burnout, stress occupazionale e salute psicosomatica negli operatori sanitari. Inoltre, al fine di ridurre il rischio di burnout, gli autori suggeriscono di migliorare l'ambiente di lavoro psicosociale come misura preventiva.
Cause di Stress e Burnout tra gli Infermieri: 
il burnout negli infermieri deriva da una combinazione di fattori, tra cui: 


*Carico di lavoro eccessivo: turni lunghi e intensi, spesso con poche pause, mettono gli infermieri sotto una pressione fisica e mentale estrema.


*Mancanza di supporto: in alcuni casi, gli infermieri non ricevono il sostegno adeguato dai colleghi e dai superiori, con risorse e personale insufficienti.


*Impatto emotivo: assistere pazienti gravi o terminali richiede un enorme sforzo emotivo e può portare a un forte stress psicologico.


*Conflitti di ruolo e aspettative: spesso gli infermieri si trovano a svolgere compiti aggiuntivi, come gestire documenti o comunicare con le famiglie, aumentando il carico di lavoro e lo stress.

Riconoscere i Segnali del Burnout: 
la sindrome del burn-out è caratterizzata da un rapido decadimento delle risorse psicofisiche e
da un peggioramento delle prestazioni professionali.
Il burnout non si manifesta quasi mai in modo improvviso, ma è il risultato di un processo graduale che si sviluppa nel tempo. All'inizio, il lavoratore si trova a sostenere con forte impegno le mansioni che gli vengono assegnate, allo scopo di mantenere le proprie capacità di rendimento. Tuttavia, il forte carico di lavoro associato a poche fasi di riposo può tradursi in un vero e proprio sfinimento psichico.
Nella maggior parte dei casi il burnout, si sviluppa in modo subdolo: spesso, chi ne soffre non se ne accorge e considera normali i primi campanelli d'allarme, come insonnia, cefalea, mal di stomaco, insofferenza per i turni e poca motivazione per lo svolgimento dell'attività lavorativa.
Un segno caratteristico del burnout è che il lavoratore non riesce a recuperare nonostante le possibilità di riposo (la sera, nel fine settimana, in vacanza ecc.).

Riconoscere i sintomi del burnout è essenziale per intervenire in modo tempestivo:


Stanchezza cronica e insoddisfazione: gli infermieri in burnout spesso si sentono esausti, anche dopo giorni di riposo, e perdono interesse nel loro lavoro.


Calo di motivazione e cinismo:il burnout si manifesta anche come disinteresse verso i pazienti e il lavoro stesso, con atteggiamenti di distacco o cinismo.


Problemi di salute: insonnia, mal di testa frequenti e problemi gastrointestinali possono essere segnali fisici dello stress cronico.
Difficoltà Relazionali: alcuni infermieri notano un peggioramento nei rapporti con i colleghi o le persone care, a causa della loro irritabilità e del desiderio di isolarsi.

Strategie per Combattere lo Stress e il Burnout. 
Se stai affrontando uno stress significativo o avverti i primi segnali di burnout, è importante adottare strategie che possono migliorare la tua qualità della vita e del lavoro.


*Cerca di stabilire limiti chiari: se possibile, cerca di separare lavoro e vita privata, evitando di portare lo stress a casa. Trova momenti di decompressione dopo i turni più intensi e prenditi il tempo per staccare.


*Pratica l’auto-cura e il rilassamento: attività come esercizi di respirazione, yoga, o meditazione possono aiutare a ridurre l’ansia e a migliorare la gestione dello stress. Anche dedicarsi a hobby o attività piacevoli può fare la differenza. Nel mio caso mi sono resa conto che frequentare la palestra mi aiuta mentalmente. Ognuno di noi deve trovare qualcosa che li faccia stare bene dopo il turno del lavoro.


*Coltiva il supporto sociale: il sostegno dei colleghi e dei superiori è essenziale. Partecipare a gruppi di supporto tra infermieri o parlare con un supervisore può aiutarti a sentirti meno solo e a ricevere consigli preziosi. Quando si iniziano ad avere i primi segnali bisogna parlare con
qualcuno e non affrontare la situazione da solo.


*Formazione continua: partecipare a corsi sulla gestione dello stress e sulla resilienza, oppure su pratiche di mindfulness, può darti gli strumenti necessari per affrontare meglio le situazioni difficili. Imparare dalle persone che hanno affrontato e superato situazioni simili può essere di aiuto.


*Chiedi aiuto professionale: se il burnout è già avanzato, parlare con un professionista della salute mentale può essere di grande aiuto. Alcune strutture offrono consulenza psicologica per il personale sanitario, e molti psicologi sono specializzati nella gestione dello stress legato al lavoro.
È fondamentale che le istituzioni sanitarie promuovano una cultura del benessere, implementando politiche che prevengano il burnout. Ad esempio, alcuni ospedali hanno introdotto pause regolari per il personale, spazi dedicati al relax, e programmi di supporto psicologico. È importante che gli infermieri si sentano sostenuti e che abbiano accesso a risorse per affrontare lo stress.
I gruppi di lavoro possono organizzare le uscite, i pranzi, cene o aperitivo che servono a tenere il gruppo affiatato e staccarsi dall'ambiente del lavoro.
Il burnout è una realtà diffusa tra gli infermieri, ma non deve essere considerato inevitabile. Riconoscendo i segnali e adottando strategie di prevenzione e gestione, è possibile ridurre gli effetti dello stress cronico e preservare il proprio benessere. Con il supporto adeguato, sia a livello personale sia istituzionale, gli infermieri possono trovare un equilibrio sostenibile e continuare a svolgere il loro importante lavoro con dedizione e salute.
Referenze:
Fenga C, Faranda M, Aragona M, Micali E, Di Nola C, Trimarchi G, Crimi B, Cacciola A. Burnout e stress lavorativo in infermieri professionali [Burnout and occupational stress in nurses]. Med Lav. 2007 Jan-Feb;98(1):55-63. Italian. PMID: 17240646.
Luciano Sandrin Aiutare senza bruciarsi. Come superare il burnout nelle professioni di aiuto 1 gennaio 2004, Paoline Editoriale Libri; 10° edizione.