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Ivrea, escalation di violenze al Pronto Soccorso: il grido d’allarme del NurSind

La Redazionedi
La Redazione
Pubblicato il: 23/01/2025

NurSind dal territorioPiemonte

IVREA – Due episodi di violenza in pochi giorni scuotono l’ospedale eporediese, accendendo i riflettori sulla difficile situazione in cui operano gli infermieri del Pronto Soccorso. Domenica scorsa, un paziente in escandescenza ha sfondato un pezzo di parete con un calcio; ieri sera, una donna ha ribaltato una scrivania del triage, ferendo un’infermiera alla mano. Episodi gravi, che il NurSind – sindacato delle professioni infermieristiche – definisce parte di un problema crescente e allarmante.

"Il numero di aggressioni fisiche e verbali è in costante aumento," denuncia Giuseppe Summa, referente del sindacato. "Seppur la violenza nei Pronto Soccorso sia un fenomeno diffuso a livello nazionale, i dati di Ivrea sono nettamente peggiori rispetto ad altre realtà."

La cronaca degli episodi

Il primo episodio risale a domenica pomeriggio, quando un uomo con un passato noto per problemi psichiatrici e abuso di sostanze è andato in escandescenza. Durante un momento di tensione, ha colpito violentemente una parete, causando danni strutturali e rendendo necessario l’intervento della polizia.

Ieri sera, invece, un altro episodio ha coinvolto una donna in evidente stato di alterazione, che ha ribaltato la scrivania del triage. L’infermiera presente al momento è rimasta ferita, riportando una contusione alla mano.

L’appello del NurSind

Di fronte a questa escalation di violenze, il NurSind non intende restare a guardare. "Chiederemo un incontro al prefetto," annuncia Summa, sottolineando l’urgenza di una maggiore attenzione da parte delle autorità. Il sindacato prevede inoltre di portare il tema alla nuova direzione generale dell’ospedale, con l’obiettivo di accelerare l’implementazione di misure di sicurezza già previste ma non ancora attuate.

Tra le richieste avanzate dal sindacato, emerge la necessità di:

  • Aumentare la presenza di personale di sicurezza, soprattutto nelle aree più critiche come il Pronto Soccorso;
  • Installare sistemi di videosorveglianza più efficaci;
  • Introdurre percorsi formativi specifici per il personale sanitario, volti a gestire situazioni di crisi e violenza.

Una crisi nazionale con epicentri locali

Il caso di Ivrea è solo l’ultimo esempio di una crisi che attraversa tutto il sistema sanitario italiano. Secondo recenti dati, le aggressioni a medici e infermieri nei Pronto Soccorso sono in aumento, complici fattori come il sovraffollamento, le lunghe attese e la crescente frustrazione degli utenti. Tuttavia, i numeri di Ivrea spiccano in negativo, configurandosi come un’emergenza che richiede interventi immediati.

"Non possiamo permettere che i nostri operatori sanitari lavorino in condizioni di costante pericolo," conclude Summa. "Serve un’azione decisa e coordinata, per proteggere chi ogni giorno è in prima linea nella tutela della salute pubblica."

La posta in gioco

Mentre il NurSind si prepara a far sentire la propria voce nelle sedi istituzionali, la comunità eporediese si interroga su quali siano le cause profonde di un clima così esasperato. La sicurezza degli operatori e la tutela della dignità del lavoro sanitario sono ora al centro del dibattito, in attesa di risposte concrete.