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NurSind proclama sciopero contro accordo penalizzante di Asugi, perdite per 800 euro a infermiere

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 13/03/2025

Friuli Venezia GiuliaNurSind dal territorio

 

TRIESTE – Nessun passo indietro, nessuna apertura al dialogo. L'incontro di conciliazione davanti alla Prefettura di Trieste si è concluso con un nulla di fatto: la Direzione di Asugi ha ribadito la volontà di mantenere l’accordo sui fondi contrattuali siglato da Cgil, Cisl e Fials, nonostante le pesanti ricadute economiche per i lavoratori. NurSind il sindacato degli infermieri, insieme a Uil si dicono pronti alla mobilitazione e annunciano uno sciopero generale per il 4 aprile.

Una perdita economica inaccettabile

Secondo NurSind, l'accordo impone tagli economici che penalizzano soprattutto i lavoratori delle sedi di Gorizia e Monfalcone, con perdite stimate tra i 600 e gli 800 euro a persona. Una cifra considerevole che, in un momento di forte crisi del sistema sanitario pubblico, rappresenta un colpo durissimo per il personale già sotto pressione.

«Non possiamo accettare che i diritti dei lavoratori vengano sacrificati senza garanzie finanziarie adeguate – dichiara Luca Petruz segretario territoriale NurSind Trieste–. Durante l'incontro in Prefettura abbiamo chiesto per tre volte alla Direzione aziendale di smentire le nostre stime sulle perdite economiche, ma l’unica risposta ricevuta è stato un silenzio imbarazzante».

La protesta prende forma

Dopo aver chiesto l'annullamento dell'accordo e l’intervento delle istituzioni, NurSind e Uil hanno deciso di alzare il livello della protesta proclamando lo sciopero generale per il 4 aprile. Lo sciopero sarà un atto di protesta contro la gestione della Direzione di Asugi e contro l’accordo che, anziché tutelare il personale sanitario, ne compromette ulteriormente le condizioni economiche e lavorative.

Appello alla trasparenza

NurSind rinnova inoltre la richiesta di un confronto pubblico con le sigle sindacali firmatarie dell’accordo, invitandole a spiegare ai lavoratori le motivazioni dietro questa scelta. «I dipendenti hanno diritto di sapere chi sta realmente difendendo i loro interessi e chi, invece, sta soltanto cercando di giustificare una decisione inaccettabile» conclude il sindacato.

Il 4 aprile si preannuncia quindi come una giornata di protesta decisiva, con NurSind in prima linea per rivendicare diritti e dignità per il personale sanitario.