Niente firma sul contratto. NurSind: scelta unilaterale Governo sarebbe un precedente gravissimo
Nulla di fatto oggi all’ARAN. NurSind resta al tavolo ma mette in guardia: senza intesa condivisa si rischia uno strappo pericoloso.
Roma, 27 maggio 2025 – Giornata cruciale, ma senza esito, per la contrattazione nazionale del comparto Sanità. Oggi i sindacati sono stati convocati presso la sede dell’ARAN per discutere la sottoscrizione definitiva del contratto collettivo nazionale 2022-2024. Tuttavia, l’attesa firma non è arrivata. Nessun accordo. Nessun passo avanti concreto. Solo tensioni latenti e una crescente preoccupazione tra i professionisti della salute, in particolare tra gli infermieri.
Il NurSind, sindacato autonomo degli infermieri, ha scelto di rimanere al tavolo ma ha espresso con forza le proprie riserve. Al centro della critica, il rischio che il Governo decida di procedere unilateralmente, senza il coinvolgimento delle parti sociali.
“Evitiamo l’intervento unilaterale del Governo, perché in tal caso non avremmo contezza di come verranno ripartite le somme stanziate, oltre a perdere completamente la parte normativa”, ha dichiarato Andrea Bottega, segretario territoriale del NurSind.
Bottega è netto: “Non possiamo permettere che si apra un precedente pericoloso. La contrattazione deve restare un momento di confronto, non un atto imposto dall’alto.”
A preoccupare il sindacato, oltre alla trasparenza nella distribuzione delle risorse, è anche il rischio concreto di perdere pezzi fondamentali della parte normativa del contratto, che regola diritti, doveri, orari, incarichi e progressioni di carriera.
“Rimaniamo al tavolo proprio per ribadire la necessità di sottoscrivere il testo come vigente, frutto di mesi di confronto. Non si può buttare via tutto con un colpo di spugna.”
L’impasse di oggi rischia di allungare ulteriormente i tempi di un rinnovo già in grave ritardo. Gli infermieri – come altri operatori sanitari – attendono risposte su salari, progressioni economiche, valorizzazione delle competenze e tutela professionale. La pazienza, però, ha un limite.
Il segnale che arriva da NurSind è chiaro: niente scorciatoie, niente forzature. Serve rispetto per il lavoro di chi, ogni giorno, regge sulle spalle il sistema sanitario nazionale. E ora, più che mai, servono decisioni condivise e responsabili.