Mobilità bloccata, infermieri “in esilio”: famiglie divise e diritti ignorati
La denuncia del NurSind: “Regione e Asl in silenzio, intanto i sanitari vivono da pendolari”
Firenze, 27 giugno 2025 –
C’è chi ogni giorno affronta ore di viaggio per andare al lavoro e chi, pur avendone diritto, non riesce ad avvicinarsi ai familiari che dovrebbe assistere. Sono gli infermieri toscani rimasti intrappolati in una mobilità sociale mai decollata, penalizzati da una graduatoria che – a due anni dalla sua pubblicazione – è rimasta praticamente ferma. A denunciare la situazione è il NurSind Toscana, che torna a sollecitare un intervento immediato da parte della Regione e delle aziende sanitarie.
Il sindacato delle professioni infermieristiche ha raccolto numerose segnalazioni da parte di operatori costretti a vivere lontani dai propri affetti. È il caso, ad esempio, di alcuni infermieri in servizio nell’area senese, che attendono da anni di potersi trasferire nell’Asl Toscana Nord Ovest. O di chi vive a Empoli e ogni giorno si sposta su Firenze per poter lavorare, sostenendo non solo un pesante impatto psicologico, ma anche un costo economico notevole.
"I casi sono moltissimi – spiega Giampaolo Giannoni, segretario regionale NurSind Toscana –. A distanza di due anni, quella mobilità sociale che doveva avvicinare i colleghi alle loro famiglie è stata un completo fallimento. Le graduatorie sono ferme, a eccezione di pochi casi in cui il personale era già in azienda in comando. Il resto è immobilismo totale".
La situazione è ancora più grave per quegli infermieri che hanno diritto ai benefici della legge 104. Il sindacato segnala numerosi casi in cui il personale non riesce ad ottenere il trasferimento, nonostante debba assistere un parente in condizione di disabilità. Un paradosso che mina non solo i diritti dei lavoratori, ma anche il senso stesso di una legge nata per tutelare la famiglia e la cura.
"Si parla tanto di benessere del personale, ma la realtà è un’altra: gli infermieri sono persone, non numeri. Regione e aziende sanitarie devono agire subito, almeno per chi ha diritto alla 104. Il tempo sta per scadere."
Il segretario Giannoni lancia quindi un appello deciso: "Invitiamo la Regione e le Aziende a fare tutto ciò che è in loro potere per garantire l’avvicinamento dei colleghi al proprio domicilio, almeno per i casi più urgenti. Non possiamo aspettare oltre: la graduatoria attualmente in vigore scadrà a febbraio. Non possiamo permettere che questa occasione si perda nel silenzio".
Il NurSind chiede dunque un’accelerazione concreta e misure immediate per dare risposta alle centinaia di infermieri che oggi, dopo anni di sacrifici e promesse mancate, attendono solo di poter tornare vicino ai propri cari.