infermiera trasferita dopo anni di attesa: il NurSind trionfa in tribunale, l’ASL sotto accusa
Il NurSind denuncia disparità nei trasferimenti: “Diritti non negoziabili, saremo sempre in prima linea”
Una recente sentenza del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha imposto all'ASL di Caserta il trasferimento di una Infermiera, da tempo in attesa di essere ricollocata in una sede compatibile con le sue esigenze familiari. Un risultato ottenuto grazie alla determinazione della lavoratrice, al sostegno continuo del NurSind Campania e al prezioso lavoro dell’ufficio legale del sindacato, rappresentato dall’avvocato Marra, che ha seguito con competenza e tenacia l’intera vertenza legale.
La vicenda si trascina da anni e ha visto la lavoratrice costretta a rivolgersi alla Magistratura per vedere riconosciuto un diritto fondamentale: la tutela della propria vita familiare, in particolare per l’assistenza a un familiare con disabilità.
La pronuncia del giudice ha riconosciuto la legittimità delle istanze sindacali, rilevando come l’azienda avesse ignorato situazioni personali tutelate dalla normativa vigente. Dal 1° luglio 2025, la lavoratrice è stata finalmente trasferita nella sede richiesta.
Ma il caso ha aperto il vaso di Pandora sulle modalità di gestione delle mobilità interne da parte dell’Asl. La consigliera regionale Maria Muscarà, in una durissima interrogazione indirizzata al Presidente della Giunta Regionale della Campania, ha evidenziato presunti favoritismi e trattamenti di favore concessi ad altri dipendenti, in contrasto con quanto invece negato alla lavoratrice in questione.
La consigliera, riportando le segnalazioni ricevute dal NurSind, denuncia come un’altra dipendente sia stata assegnata direttamente alla Direzione Generale dell'ASL di Caserta, pur essendo formalmente destinata – secondo una precedente delibera – a un’altra sede dove risulta tuttora carenza di personale amministrativo. “Due pesi e due misure?”, si chiede la Muscarà nel suo atto ufficiale.
Il commento del NurSind: “Difenderemo ogni lavoratore. Sempre.”
Netta e ferma la posizione del segretario regionale del NurSind Campania, Antonio Eliseo, che ha commentato così la vicenda:
“Continueremo a lottare con determinazione per la salvaguardia dei diritti dei lavoratori. È inaccettabile che, nel 2025, si assista ancora a trattamenti di favore per alcuni e ostacoli insormontabili per altri. La dignità professionale non può essere calpestata con arroganza, e il principio dell’equità non è negoziabile. Grazie alla nostra azione sindacale decisa e alla tenacia dimostrata, unitamente al presioso lavoro dello studio legale dell'Avvocato Marra, abbiamo ottenuto giustizia per una collega che ha dovuto rivolgersi ai giudici per ciò che le spettava di diritto. Questa vittoria è un messaggio chiaro: il diritto o è per tutti, o non è diritto”.
Una denuncia che fa rumore e che rilancia il tema, mai sopito, dell’equità nelle procedure interne della sanità pubblica, a fronte di una gestione che troppo spesso si muove su binari paralleli: uno per i privilegiati, uno per chi è costretto a difendersi.