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Infermiere aggredito al Pronto Soccorso di Siracusa, il NurSind: Gesto vile, servono pene severe

Giuseppe Provinzanodi
Giuseppe Provinzano
Pubblicato il: 07/08/2025

NurSind dal territorioSicilia

L’ASP si costituisce parte civile. Il DG Caltagirone: “Non tollereremo più violenze, massima solidarietà al nostro operatore”.

Ancora un’aggressione a un operatore sanitario in Sicilia. Stavolta il teatro della violenza è stato il pronto soccorso dell’Ospedale Umberto I di Siracusa, dove un infermiere impegnato nel triage è stato brutalmente colpito da un paziente. L'episodio ha suscitato profondo sconcerto e ha fatto immediatamente scattare reazioni sia dal fronte sindacale che da quello istituzionale.

A intervenire con fermezza è stato il NurSind di Siracusa, che ha espresso piena solidarietà al collega aggredito.

“Ci stringiamo intorno al lavoratore colpito. Questi atti di violenza rappresentano un’offesa ai tantissimi operatori sanitari che ogni giorno lavorano duramente per garantire livelli di assistenza idonei a una sanità efficiente”, ha dichiarato Giuseppe Ranno, segretario aziendale NurSind.

“Chiediamo pene severe per i responsabili di questi atti. È indispensabile che venga lanciato un monito chiaro all’utenza: certi gesti non resteranno impuniti”, ha aggiunto Ranno, sottolineando la necessità di rafforzare la sicurezza nei pronto soccorso, da anni luoghi ad alto rischio per il personale.

La reazione dell’ASP: “Atto deplorevole, ci costituiremo parte civile”

Se la voce del sindacato ha puntato il dito sull’urgenza di un cambiamento, non è mancata la reazione ufficiale della Direzione Strategica dell’ASP di Siracusa, che ha duramente condannato l’accaduto e assunto una posizione formale.

“Questo deplorevole atto di violenza, avvenuto mentre il nostro dipendente stava svolgendo le sue funzioni, rappresenta un attacco inaccettabile non solo alla sua persona, ma all’intero sistema sanitario”, ha dichiarato il Direttore Generale, Ing. Alessandro Caltagirone.

L’ASP ha comunicato che si costituirà parte civile nel procedimento che verrà avviato dalla magistratura, un segnale concreto di tolleranza zero nei confronti delle aggressioni al personale.

“Saremo a fianco del nostro dipendente, garantendogli ogni supporto sanitario e psicologico. La sicurezza del personale è una priorità assoluta e non può essere messa in discussione”, ha affermato ancora il DG Caltagirone.

Sicurezza e rispetto: da principio a priorità

L’aggressore è stato bloccato grazie alla presenza del presidio fisso di polizia all’interno della struttura, ma per la Direzione ciò non è sufficiente: serve un impegno più ampio e sistemico per prevenire questi episodi.

L’ASP ha anche annunciato un incontro con l’infermiere al rientro dalla malattia, per condividere soluzioni concrete e rafforzare i protocolli di sicurezza interni.

“La violenza contro gli operatori sanitari non è mai giustificabile e va combattuta con ogni mezzo disponibile. È tempo di passare dalle parole ai fatti”, ha concluso Caltagirone.

Un fronte comune, con ruoli diversi

Mentre il NurSind alza la voce a tutela dei lavoratori e chiede giustizia per l’aggressione subita, l’ASP agisce sul piano istituzionale, impegnandosi a rappresentare legalmente il proprio dipendente e a migliorare le condizioni di sicurezza.

Due reazioni diverse, ma entrambe indispensabili, per non lasciare solo chi ogni giorno è in prima linea, spesso a rischio della propria incolumità, per garantire un diritto costituzionale: la salute.